Contestazione a Gattuso da Corigliano-Rossano su Italia Israele: “Non si gioca con chi uccide i bambini”
- miocomune.tv
- 20 ore fa
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La polemica sulla sfida Italia-Israele e l’appello dei concittadini del CT azzurro: “Lo sport non può ignorare il genocidio palestinese”, la contestazione a Gattuso

La partita tra Italia e Israele non si gioca solo sul campo: la polemica si accende anche fuori dagli stadi, e stavolta il centro è proprio la Calabria, a Corigliano-Rossano, città natale del nuovo commissario tecnico della Nazionale, Rino Gattuso, un gruppo di cittadini ha lanciato una contestazione pubblica per chiedere al CT azzurro di non guidare la squadra nella sfida contro Israele.
Al centro della protesta, uno striscione affisso di fronte all’abitazione del campione del mondo 2006 con una scritta chiara e diretta: “Rino non si gioca con chi uccide i bambini”.
La petizione e la delusione dei cittadini
Nelle scorse settimane, la comunità locale aveva promosso una petizione popolare raccogliendo centinaia di firme in poche ore. La richiesta era semplice ma simbolica: dimostrare vicinanza al popolo palestinese rifiutando di giocare una gara valida per le qualificazioni ai Mondiali, giudicata dai promotori meno importante della necessità di una presa di coscienza umana e politica.
La risposta di Gattuso, arrivata in conferenza stampa, ha però lasciato l’amaro in bocca a molti concittadini. “La partita va giocata, io sono un uomo di sport e sono contro le guerre”, ha dichiarato il CT. Una posizione giudicata insufficiente e retorica dai promotori della contestazione, che replicano: “Rino, questo non è una guerra: è un genocidio”.
Sport, politica e responsabilità
Il gesto dei cittadini di Corigliano-Rossano si inserisce in un più ampio dibattito che attraversa l’Italia e il mondo: quale ruolo deve avere lo sport nei conflitti internazionali? Gli organizzatori della contestazione sostengono che sport e politica siano inevitabilmente intrecciati, e che la Nazionale italiana avrebbe l’occasione di lanciare un segnale forte contro il governo israeliano e le sue azioni in Palestina.
La polemica non si ferma qui. “Sono 11 anni che l’Italia non gioca un Mondiale. Per una volta – sostengono i contestatori – saremmo orgogliosi di non scendere in campo se questo significasse dimostrare coraggio e coscienza”.
Una vicenda che divide l’opinione pubblica
Il caso della contestazione a Gattuso continua ad alimentare discussioni online e sui media nazionali. Tra chi lo difende come “tecnico che deve pensare solo al calcio” e chi invece lo accusa di non voler assumere una posizione netta, la vicenda è destinata a segnare i prossimi giorni di avvicinamento alla sfida Italia-Israele.
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