Consorzio Valle Lao, nuova ondata di cartelle. I cittadini segnalano scarsa manutenzione dei canali
Canali ricolmi di vegetazione. Il tributo richiesto riguarda proprio la manutenzione dei corsi d'acqua
SCALEA – 24 nov. 22 - Nuova ondata di cartelle da parte del Consorzio di bonifica integrale dei bacini del Tirreno cosentino, meglio conosciuto come consorzio ex “Valle Lao”. L'importo da pagare che si aggira attorno ai 44 euro porta quale causale il ruolo di bonifica ordinario per gli anni 2018 e 2019, immobili extragricoli urbani; tecnicamente, codice tributo “1h78”. Un codice che tanti cittadini hanno imparato a conoscere insieme alle cartelle blu. Si tratta dei contributi consortili calcolati in base ai criteri stabiliti dal cosiddetto piano di classifica. Il tanto discusso beneficio idraulico è determinato dal complesso di opere ed attività che consentono al territorio di ottenere due effetti principali: lo scolo della acque meteoriche ed una adeguata difesa idraulica per preservare gli immobili da allagamenti e ristagni ed anche, si legge, la difesa del suolo nei territori collinari e montani, canali, opere di difesa dei corsi d'acqua, opere di forestazione, consolidamento, rallentamento e regolamentazione dei deflussi. Ed è proprio tale situazione che genera, poi le proteste dei cittadini che talvolta abitano in fabbricati anche distanti diversi metri dai corsi d'acqua.
E' da tempo in atto il dibattito per risolvere la problematica relativa al fatto se tale tributo “1h78”, che sembra il codice di una bomba, sia dovuto o meno. Intanto, chi non paga viene raggiunto da ulteriori cartelle con aggravio delle spese. Si sono formate class action che ancora non hanno portato a risultati che possano venire incontro ai cittadini. Ma il dibattito, inevitabilmente, si sposta sul fatto che tale balzello, per come dichiarato nelle stesse cartelle, dovrebbe servire alla bonifica idraulica, al presidio idrogeologico ed anche alla disponibilità irrigua. E anche le ultime precipitazioni atmosferiche e una ispezione visiva dei canali e dei corsi d'acqua gestiti dal consorzio danno un'idea diversa della situazione. La vegetazione cresce alta negli alvei, in alcuni casi provocando anche esondazioni; in altri, rischiando di superare gli argini, anche nelle aree più densamente abitate. Ed ecco che i cittadini chiedono alla direzione dei consorzi di bonificare i corsi d'acqua, anche in virtù dei pagamenti richiesti, ritenendoli eventualmente responsabili di eventuali esondazioni e danni.
C'è una recente lettera inviata al presidente del consorzio di bonifica di Scalea, al sindaco di scalea e ad altri indirizzi nella quale si legge: “Reiterazione richiesta urgente di pulizia del canale Tirello per prevenire il rischio di esondazione”, diffida da adempiere. I firmatari si dicono certi di un pronto intervento e dell'inserimento del canale Tirello all'interno delle manutenzioni ordinarie di pulizia dei canali di scolo; ma così non è stato, perchè i mesi sono passati, le piogge si fanno più insistenti e la vegetazione cresce all'interno del canale Tirello ed anche di altri corsi d'acqua che attraversano il territorio comunale. I firmatari pongono l'attenzione sul fatto che l'ente consortile debba essere attento alla manutenzione ordinaria proprio per evitare danni e disastri in caso di alluvione, ormai, purtroppo frequenti.