Attacco incendiario a Cetraro, l'intervista al sindaco Aieta: "necessaria la caserma"
- miocomune.tv
- 11 giu
- Tempo di lettura: 3 min
Cetraro la richiesta del sindaco Aieta : “Serve subito una caserma dei carabinieri per Cetraro. Città a sovranità limitata”

Cetraro, 11 giugno 2025 – Sono stati almeno 11 i mezzi della ditta "Ecologia Oggi” andati in fiamme nella notte tra domenica e lunedì, nell'intervista, il sindaco Aieta ritiene necessaria la caserma. Le immagini dell’incendio sono state definite dal sindaco di Cetraro, Giuseppe Aieta, come “apocalittiche”. Un evento che scuote profondamente la cittadinanza e che riaccende i riflettori sull'emergenza sicurezza nel comune tirrenico.
A preoccupare non è solo la portata del rogo – su cui si sospetta la matrice dolosa – ma anche i ritardi nei soccorsi, con i vigili del fuoco giunti da Paola e Scalea solo dopo minuti giudicati “interminabili”, problematica dovuta ad altri fattori, come per esempio il numero unico di emergenza
Aieta, intervenuto immediatamente sul posto, chiede ora una risposta forte e immediata dallo Stato: “Serve una caserma dei carabinieri a Cetraro. La città è a sovranità limitata”.

🔍 Intervista al sindaco Giuseppe Aieta
Intravede una regia unica dietro questa serie di atti criminali
«Questa è una domanda che dovete rivolgere ad altre istituzioni. Io faccio il sindaco. Tra l'altro, da poco mi occupo di analizzare un fenomeno, e il fenomeno mi dice, dalla mia analisi, che la città è a sovranità limitata in questo momento. Perché non può costruire il suo futuro con la cappa di eventi malavitosi che si susseguono a pochi giorni l'uno all'altro».
L'incendio dei mezzi è probabilmente doloso. Come commenta questo fatto?
«Io intanto aspetto che sia certificato. Ovviamente, ho assistito a scene apocalittiche quella notte ed è stata un'immagine terribile per la mia città. Aspettiamo che gli inquirenti facciano il loro lavoro. Io tra l'altro ho fiducia estrema in loro e quindi aspetto che concludano per capire l'origine».
Forse non si tratta solo di avere certezze sull'origine?
«Infatti, il punto non è né l'origine né altro. Il punto è che in un territorio importante come quello di Cetraro, dove si verificano, questo è l'ultimo degli episodi, due omicidi più un tentato omicidio, attentati dinamitardi, ancora rimane in sospeso un fortilizio che è quello della caserma. Problema che a distanza ormai di decenni non è stato risolto».
Una caserma, la chiedono tutti?
«Io credo che questa sia la prima risposta che uno Stato democratico debba dare ad una comunità, ad un territorio. Ho fiducia che questo avvenga per le interlocuzioni che sto avendo in questi giorni».
Ieri ha ribadito la richiesta di un interessamento al “caso Cetraro” a livello nazionale?
«Intanto c'è la questione irrisolta che non tocca al Comune. Perché altrimenti forse l'avrebbe già risolta. Noi siamo decisionisti sui fatti. Credo che questa vicenda di Cetraro debba essere assunta a livello nazionale perché appunto c'è un problema: una caserma dei carabinieri iniziata e mai definitivamente consegnata all'Arma. Una vicenda che certamente ha un risvolto nazionale e su questo ognuno deve assumersi le proprie responsabilità».
Ha avuto modo di affrontare le questioni legate a questo particolare clima con le forze dell'ordine, con i livelli superiori?
«No, ancora no».
Attende una risposta?
«Ho l'esperienza necessaria per capire che sfilate, consigli comunali, servono ovviamente per dare dei segnali importanti. La cosa fondamentale, in questo momento, per ridare speranza ai cittadini, per non abbandonarli nella “morta gora” della depressione sia la risposta sulla caserma. Io insisto su questo. Poi gli inquirenti, le indagini, le attività di indagine rappresentano un aspetto che afferisce ad un'altra istituzione verso cui io oggi ho estrema fiducia».
Infine, c'è un problema anche logistico per la raccolta dei rifiuti?
«Sì, ma noi, in particolare la ditta, già ieri pomeriggio ha operato per ripristinare il servizio. Io devo ringraziare Ecologia Oggi. Noi abbiamo fatto sostare i loro mezzi nel parcheggio principale della città proprio per dare un segnale sul fatto che noi difendiamo gli operatori, i lavoratori, chi opera per la città e chi è deputato a tenerla pulita. Quindi, il servizio è ripreso e con la solita efficacia».