Castello del Principe a Sangineto: interrogazione parlamentare
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Castello del Principe a Sangineto: interrogazione parlamentare

Castello di Sangineto: interrogazione parlamentare a firma di Margherita Corrado e dei senatori Angrisani, Granato, Lannutti



SANGINETO – 21 mag. 22 - Presentata in Parlamento una interrogazione a risposta orale. Reca la firma di Margherita Corrado e dei senatori Angrisani, Granato, Lannutti. E' rivolta al ministro della cultura. I parlamentari chiedono se il ministro possa riferire su quali iniziative la Soprintendenza di Cosenza abbia assunto “dopo che, avendo sollecitato nell'autunno 2020 la proprietaria del castello del principe di Sangineto Lido a porre in essere lavori indifferibili e urgenti per assicurare la conservazione del bene monumentale, la stessa non vi ha provveduto in alcun modo”. Chiedono inoltre: “se, stante l'inerzia, la proprietà sia stata ufficialmente diffidata e la pratica trasmessa ai carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Cosenza, nonché se, in attesa che il progetto di acquisizione del bene da parte del Comune si concretizzi, la Soprintendenza abbia valutato la necessità di sostituirsi a quella nell'esecuzione dei lavori ex art. 32 del "Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio" per poi rivalersi a posteriori”.



Chiedono ancora, “quali iniziative il ministro intenda adottare per scongiurare che, complici l'indifferenza di tutte le istituzioni investite di responsabilità, ma in specie del ministero della cultura, il castello del principe possa perdersi definitivamente”. Gli interroganti spiegano nel testo che “il quattrocentesco castello del principe, edificato dai Sanseverino di Bisignano nei pressi dell'omonimo torrente, passato poi di mano e trasformato in residenza signorile (come dimostra ad esempio la loggia, preceduta da ambienti con pareti adorne di interessanti pitture), versi in condizioni di grave degrado da quando, intorno alla metà del Novecento, è stato abbandonato dagli ultimi residenti. Nei circa 70 anni trascorsi da allora, l'edificio, che ha pianta rettangolare con torrioni cilindrici negli angoli, è andato a deperire inesorabilmente, fino a diventare pericolante: uno dei 2 torrioni in parte crollati è ingabbiato ormai da decenni in una "rete" di tubi "Innocenti" atti a puntellarlo, ma diventata fatiscente sua volta. Il degrado strutturale è ancor di più aggravato, poi, dalla crescita di vegetazione infestante (anche arbusti) sulle strutture murarie. Nella corte interna – si legge ancora - per favorire l'uso estivo del monumento a fini ricreativi, è stata persino realizzata una pista da ballo, dopo che per anni una discoteca denominata "Il Castello" aveva funzionato nello spazio esterno antistante. Interventi eseguiti verso il 2004-2005, inoltre, quali la copertura degli ambienti interni, la ricostruzione della fascia superiore dei muri e le diffuse iniezioni di cemento, non hanno arrestato il degrado del monumento, né posto rimedio a quello che la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio competente, in una nota del 12 ottobre 2020, definisce "un quadro fessurativo particolarmente preoccupante”. Gli interroganti ricordano che: “vincolato dal 1987, il castello del principe, nonostante le saltuarie rivendicazioni del comune, è tuttora di proprietà privata, né il sopralluogo condotto dalla citata Soprintendenza e dal sindaco l'8 settembre 2020, propiziato dalle note di sollecito della prima firmataria del presente atto datate 5 ottobre 2019 e 28 luglio 2020, né il successivo incontro degli stessi soggetti istituzionali svoltosi il 5 ottobre, sembrano avere mutato il quadro”.



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