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Alta velocità ferroviaria: no al "buco" nel parco del Pollino. Un incontro per fare valutazioni

Aggiornamento: 28 nov 2023

Le associazioni "Cara, vecchia Scalea”, e "La Scossa” chiedono un incontro ai vertici per fare altre valutazioni sulla linea ferroviaria ad alta velocità



SCALEA – 22 lug. 22 - Il progetto della linea ferroviaria ad alta velocità è costantemente seguito dalle associazioni “Cara, vecchia Scalea” e la “Scossa”. I responsabili, Pino Cardillo, Enzo De Vito, Antonio Pappaterra, sono da tempo impegnati per una soluzione rispettosa dell'ambiente che non sembra essere quella, invece, prospettata negli ultimi mesi. Il progetto che dovrebbe attraversare il parco nazionale del Pollino e che prevederebbe trivellazioni, lunghe gallerie che contribuirebbero a snaturare la caratteristica di un parco naturale che tale dovrebbe restare. Un'area naturale in cui per anni sono state attuate restrizioni di ogni genere, dalla caccia alla realizzazione di opere in cemento, proprio in nome della conservazione naturale del Parco , il più grande d'Europa. E Vera Fiorani, amministratrice delegata e direttrice generale di Rete ferroviaria italiana, da tempo è ben disposta all'ascolto anche delle associazioni. Vera Fiorani ed il governatore calabrese Occhiuto sono i destinatari di una lettera aperta che le associazioni "Cara, vecchia Scalea" e la “Scossa”, hanno inviato.



I due gruppi ribadiscono che “il parco riserva naturale del Pollino, non debba essere devastato, con gallerie inutili, con possibili problemi per le falde acquifere”. I responsabili delle associazioni sono convinti che gli interlocutori Fiorani e Occhiuto siano disposti a fare valutazioni alternative, in nome dell'ambiente. Soluzioni che, in fin dei conti, non cambierebbero le sorti del tracciato ad alta velocità. Riammodernando il vecchio tracciato, la linea litoranea del Tirreno, si eviterebbe, secondo le associazioni, un'altra cattedrale nel deserto. Ed è un'idea progettuale che sembra piacere anche al professor Francesco Russo, ordinario di ingegneria dei trasporti all’università di Reggio Calabria. “Dopo l'autostrada, sempre scarsa di traffico, eviteremmo anche la cancellazione del turismo, lungo la fascia del Tirreno cosentino. Basti pensare – fanno notare – che, solo a Scalea, e solo ad agosto, arrivano con la linea ferroviaria oltre 250mila turisti”.



Come è stato più volte ribadito, dalla linea tirrenica: “si eviterebbe di allungare il percorso di 50 Km”. Le associazioni credono e sono convinte che l'azione di Vera Fiorani contribuirà a far realizzare l'alta velocità anche in questa parte dell'Italia, non lasciando indietro nessuno. Non ci sono dubbi sul maggior impatto ambientale che rivestirebbe l'alternativa della linea ad alata velocità nel Parco del Pollino. “Le nostre associazioni – fanno sapere Cardillo, De Vito e Pappaterra – hanno in mente soluzioni alternative. Siamo pronti al dibattito per evitare la devastazione della riserva naturale del Pollino, di rara bellezza. Chiediamo un incontro, così come accade in altre zone. Un incontro, magari, alla presenza dei vertici e di chi dovrà decidere il nuovo tracciato”.



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