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Sequestro beni per 2,7 milioni al clan Arena: blitz della DDA di Catanzaro

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  • 9 ore fa
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Colpito esponente del clan Arena coinvolto nell’operazione “Jonny”: sigilli a immobili, terreni e una ditta individuale, sequestro beni per 2,7 milioni

Immobile sequestrato al clan Arena a Isola Capo Rizzuto
L'immobile sequestrato

Crotone, 7 giugno 2025 - Sequestro di beni al clan Arena: la Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro ha eseguito un nuovo e imponente colpo alla criminalità organizzata: nei giorni scorsi, i militari del Servizio Centrale I.C.O. e del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Catanzaro hanno dato esecuzione a un decreto di sequestro beni per 2,7 milioni di euro, riconducibili a un esponente del clan Arena, ritenuto socialmente pericoloso.

Il provvedimento, emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Catanzaro, riguarda 13 unità immobiliari, un terreno e una ditta individuale, beni ritenuti sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Il soggetto colpito era già stato condannato per associazione mafiosa nel processo “Jonny”, che aveva ricostruito il controllo mafioso sul Centro di Accoglienza “Sant’Anna” di Isola Capo Rizzuto, attraverso frodi e fatturazioni fittizie.

Sequestro beni al clan Arena

Mafia, migranti e scommesse online

L’inchiesta “Jonny” aveva fatto luce su una pax mafiosa tra le cosche crotonesi per spartirsi i fondi pubblici destinati ai migranti, ma anche il controllo illecito delle scommesse online e del noleggio di apparecchi da gioco. Il sequestro rientra in una più ampia strategia di aggressione ai patrimoni mafiosi.

Sequestro clan Arena: indagini patrimoniali decisive

A far scattare il sequestro clan Arena sono state indagini patrimoniali approfondite, coordinate dalla Procura Distrettuale Antimafia e svolte dal G.I.C.O. di Catanzaro, che hanno rilevato una notevole sproporzione economica. Il provvedimento è stato disposto in attesa della confisca definitiva, che sarà valutata nel procedimento di prevenzione.

Il sequestro segue analoghi provvedimenti che, nell’ambito della stessa indagine, avevano già portato al blocco di altri beni per oltre 2 milioni di euro.


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