Scalea, tre misure cautelari per usura, estorsione, Caso affidato alla Dda
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Scalea, tre misure cautelari per usura, estorsione, Caso affidato alla Dda

L'attività dei carabinieri della locale Compagnia, coordinata dal capitano Andrea D'Angelo


SCALEA - 8 apr. 22 - *aggiornamento ore 12.00 - Prestiti privati concessi a tassi usurari, in questo contesto si inquadra l'attività dei carabinieri della Compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo. A finire nei guai: Vito Della Gatta, 50 anni, Tammaro Della Gatta, 45 in carcere. Ai domiciliari Pasquale Dellagatta (72 anni). Gli indagati, originari di Grumo Nevano, in provincia di Napoli, ma da tempo residenti nella città tirrenica si protestano innocenti e tali dovranno essere considerati sino alla definizione della vicenda giudiziaria con sentenza passata in giudicato. L'inchiesta è sulla scrivania del pubblico ministero antimafia Romano Gallo della Dda di Catanzaro, l'ordine è partito dal Gip Distrettuale che ha accolto le richieste condivise dal procuratore Nicola Gratteri e dall'aggiunto Vincenzo Capomolla. I reati contestati sono usura in concorso, estorsione, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nel territorio del Comune di Scalea, con l’aggravante del metodo mafioso.


LA NOTIZIA DIVULGATA IN MATTINATA

SCALEA - 8 apr. 22 - Questa mattina, i carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitano Andrea D'Angelo, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione di misura cautelare della custodia in carcere e degli arresti domiciliari, emessa dal Gip presso il Tribunale di Catanzaro, su richiesta della Procura della Repubblica-Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro, nei confronti di 3 persone appartenenti ad un unico nucleo familiare, residenti a Scalea, sulla base della ritenuta sussistenza di gravi indizi in ordine ai reati di usura in concorso, estorsione, ed esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nel territorio del comune di Scalea, con l’aggravante del metodo mafioso, a vario titolo loro rispettivamente ascritti.



L’indagine, che ha avuto origine, nel settembre 2021, dalla denuncia di una attività di usura ai danni di un piccolo imprenditore locale e gestore di un lido balneare a Scalea, relativamente ad un presunto prestito usurario, è stata delegata alla Compagnia dei Carabinieri di Scalea, ed è proseguita con attività tecnica, da cui è emersa una ulteriore vicenda relativa ad una presunta estorsione ai danni di altro imprenditore.

Per le presunte condotte illecite, è stata ritenuta, altresì, la sussistenza dell’aggravante del metodo mafioso in quanto sarebbero state poste in essere avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo riconducibile alla cosca di ‘ndrangheta operante sul territorio.

Con il provvedimento restrittivo è stata disposta la misura cautelare in carcere nei confronti di due indagati e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di un indagato. È stata data esecuzione, inoltre, in relazione al reato di usura contestato, al sequestro preventivo di beni per un totale di circa 250.000 €, tra cui un magazzino di 100 mq..

Il procedimento per le ipotesi di reato è attualmente nella fase delle indagini preliminari.




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