Scalea, il sindaco Perrotta rivendica il potenziamento del poliambulatorio
L'intervento conclusivo al Consiglio comunale di Scalea, con tutti i sindaci del Tirreno
SCALEA – Il sindaco di Scalea Giacomo Perrotta, ha concluso il consiglio comunale allargato agli altri sindaci del territorio. Rivolgendosi al commissario dell'Asp, La Regina, ha detto: «Non c'è altro tempo è questo il momento di mandare un messaggio di serietà, compiendo scelte all'altezza della situazione e della disperazione che affligge la società calabrese e tentare di ricostruire la fiducia dei cittadini verso lo Stato. Succede che il poliambulatorio di Scalea, già più volte balzato agli onori delle cronache come esempio di cattedrali nel deserto, sfruttato al 10% del suo reale potenziale, nonostante questo, capace di offrire servizi di qualità elevata, venga enucleato fra le strutture da chiudere per una presunta inagibilità di cui solo ora si è avuta contezza e, per di più, in piena pandemia».
Il sindaco di Scalea, a nome dell'intero consiglio e della città di Scalea, ha confermato che è sicuramente inadeguata ed ingiustificata l'idea di una dismissione del poliambulatorio. «Rivendichiamo – ha detto Perrotta – un suo potenziamento tramite investimenti che lo rendano pienamente funzionale». L'affondo del sindaco Perrotta a chi ha preceduto il commissario La Regina: «Non venitemi più a dire che non vale la pena investire in una struttura dove i nostri concittadini si recano giornalmente per le cure di cui avrebbero fatto a meno. È inconcepibile che ancora dell'alto Tirreno cosentino si parli come una periferia dimenticata». Tre incontri con l'ex commissaria Bettelini non hanno sortito alcun effetto. L'appello a La Regina: «Non sia complice di una ingiustificata e dannosa spoliazione. Non è un atto finale, ma un lavoro in progressione per arrivare a completare un percorso di giustizia e di diritto alla salute».
DE CAPRIO: «TUTTI I SERVIZI DA MANTENERE»
SCALEA - Il consigliere regionale Antonio De Caprio, presente al consiglio comunale di Scalea ha evidenziato l’analisi del bilancio regionale in tema di sanità, dal quale si evince che il fabbisogno per la Calabria è di 964 milioni di euro di investimenti in edilizia e innovazione tecnologica. «Sapete quanti trovano copertura? - ha chiesto il presidente della commissione anti 'ndrangheta - Appena 130, tramite delibera Cipe. Poi ve n’è un’altra, in fase di preparazione, che stanzia altri 64 milioni e qualche decina di milioni di euro che verranno stanziati in virtù del Decreto Calabria bis. In pratica – ha aggiunto De Caprio – lo Stato copre appena il 20% di quanto dovrebbe». De Caprio, già nei giorni scorsi aveva sollevato la questione del poliambulatorio rimarcando l’urgenza di intervenire tempestivamente per evitare che il territorio dell’alto Tirreno cosentino venisse “espropriato” di servizi sanitari essenziali. Il consigliere regionale di Forza Italia ha chiesto all’Asp di autorizzare una perizia completa per comprendere il lavoro da fare per mettere in sicurezza la struttura. «La stessa Asp, fino ad oggi - ha detto De Caprio - si è limitata a chiedere una verifica di vulnerabilità sismica, quando invece, in virtù del DCA 96 del luglio 2020, avrebbe potuto benissimo autorizzare interventi senza tenere conto degli equilibri di bilancio, viste le prescrizioni dei Vigili del Fuoco». Il consigliere regionale ha ribadito l’esigenza di mantenere tutti i servizi sanitari erogati dal poliambulatorio e dalle altre strutture del territorio, e dove vi sia impossibilità a garantire la stabilità degli edifici, che si trovino soluzioni alternative senza far venire meno reparti di fondamentale importanza per la vita dei cittadini, in attesa dei lavori che dovranno essere attivati immediatamente.