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Scalea, giro di boa dell'amministrazione: dall'opposizione, giudizio negativo

Il gruppo di opposizione "Per Scalea" traccia un bilancio della "Nuova era" del sindaco Giacomo Perrotta, a metà mandato



SCALEA – 1 nov 22 - “L’amministrazione Perrotta si avvia mestamente al giro di boa di metà mandato, il suo corso è giunto a circa due anni e mezzo dalla scadenza e la classica analisi o valutazione che si fa in questi casi è decisamente negativa”. A fare il punto della situazione, è il gruppo “Per Scalea” con a capo il consigliere Angelo Paravati. Secondo il gruppo di opposizione, si registrano diversi segnali di “cedimento” e di una perdita di consensi. “Le recenti dimissioni del consigliere Angona, la precedente presa di distanza del candidato Torrano, le pesantissime dimissioni registrate all’interno dell’associazione Scalea Europea, sono fatti sintomatici di una importante perdita di aderenza con gli elettori, resa ancor più evidente da episodi come la presunta rissa tra un amministratore ed un sostenitore della sua lista, riportata dalle cronache più recenti. In termini di scarsa rappresentanza risulta, poi, di notevole rilievo, a nostro avviso, il mancato coinvolgimento di altri candidati, la cui competenza tecnica poteva rivelarsi senz'altro utile per settori nevralgici come il demanio e le attività balneari, rimaste di fatto senza riferimenti”.



Anche il giudizio generale dell'opposizione è negativo: “Sul piano della crescita generale – si legge - Scalea è ferma come non mai, con una visione politica o una programmazione di massima di gran lunga inferiore a quella di una ordinaria e ragionieristica gestione commissariale. In vista di un futuro inevitabilmente legato alle infrastrutture, Scalea è assente su ogni fronte, sulle infrastrutture stradali, sul collegamento autostradale, sulle infrastrutture ferroviarie, portuali ed aeroportuali. Continuando così, perderà il suo tradizionale ruolo trainante, le risorse si disperderanno, con pregiudizio per la città e per tutto il territorio circostante”. Secondo “Per Scalea” anche la gestione delle strutture presenti sul territorio lascia a desiderare: “Siamo riusciti a stento a salvare il nostro Poliambulatorio, lascito di passate amministrazioni, ma in quel salvataggio i meriti maggiori vanno allo spontaneismo collettivo che ha tenuto alta l’attenzione sul problema interfacciandosi direttamente con le strutture sovracomunali.



Per il resto il nulla più totale. Il Pnrr ha distribuito risorse notevoli per rafforzare le dotazioni strutturali e infrastrutturali di tutte le realtà, ma i nostri amministratori hanno portato a casa solo progetti bocciati, non ammessi, lasciati in fondo alle graduatorie. Li abbiamo visti lodarsi, imbrodarsi e mettersi in posa per piccoli finanziamenti di poche migliaia di euro quando i più piccoli dei paesi interni portavano a casa finanziamenti per milioni di euro. Li abbiamo sentiti arrogarsi i meriti per la riduzione del disavanzo di bilancio facendo finta si non sapere, o forse non sapendo affatto, che il grosso di quelle riduzioni di costi deriva dai tantissimi pensionamenti di dipendenti comunali non rimpiazzati. E mentre il disavanzo si riduce da solo, inspiegabilmente si ostinano a mantenere in bilancio crediti insussistenti o riferibili a creditori non più esistenti.

Li abbiamo sentiti addirittura autoelogiarsi per una compensazione tra vecchi crediti e debiti, poco più di una sottrazione tra due cifre, o affermare l’assurda tesi di progetti bocciati o finanziamenti negati perché quella sottrazione non era stata fatta prima.



Li abbiamo seguiti in una lunga e dannosa polemica sulla bonifica della discarica, di fronte a un finanziamento già esistente da anni che chiedeva solo di essere speso. Una cosa da fare senza allarmismi e senza chiasso, soprattutto dopo che per due anni non si è stati in grado neanche di fare qualche sondaggio di verifica. Ma per essere una cattiva amministrazione bisognava fare esattamente così”. Sui tributi non va meglio, l'opposizione gira il dito sulla piaga: “Li sentiamo sin dall’inizio severi propugnatori di una riscossione esasperata, aumenti delle imposte spinti oltre i limiti della legittimità (come il MEF ha già dichiarato), perché se vuoi essere una cattiva amministrazione i soldi non devono venire dai finanziamenti, poco importa se te li bocciano tutti, purché ci siano tanti cittadini da spremere e pronti a pagare sempre di più.

Li osserviamo in bella posa onnipresenti sui social, in barca o coi calici alzati, mentre proclamano le loro plurime sensibilità, e nel frattempo i bisognosi sono lasciati al proprio destino, i servizi sociali sono pressoché inesistenti e siamo senza assistente sociale da almeno due anni. Non va meglio con le scuole, l’Istituto Comprensivo con i suoi piazzali puntualmente inondati d’acqua alle prime piogge, o il Liceo con le sue strade dissestate ed invase dai canneti.



Qualcuno dovrebbe occuparsi del mare blu, ma preferisce partire alla ricerca di bandiere blu. Altri vanno fino a Bruxelles per capire come funzionano i finanziamenti europei e poi curano i rapporti con la Regione Calabria mandandogli il decreto ingiuntivo.

Li vediamo sul pulpito del rigore più assoluto e dell’intransigenza più totale impartire le misure più severe contro i ritardi della nostra piccola economia in difficoltà, senza un minimo di misure di salvaguardia e di tolleranza, neanche in costanza della peggiore crisi economica degli ultimi cinquant’anni.

Nel frattempo rimangono non riconosciuti i diritti di chi vive ed ha costruito casa anche da mezzo secolo nella zona di Campo Volo e si continuano ed esigere le imposte di edificabilità anche su terreni di fatto non edificabili. Per parlare di una cattiva amministrazione ci voleva esattamente quello che stiamo vedendo in questi due anni: nessuna capacità di crescita ed una pressione tributaria altissima, severissima ed intransigente. Peggio non si poteva fare”.



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