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Scalea, dune a mare a protezione degli stabilimenti. Convocato un tavolo per affrontare la tematica

L'amministrazione comunale ha convocato un tavolo per affrontare la questione delle dune a protezione degli stabilimenti balneari. La normativa non è chiara



SCALEA – 3 nov. 22 - Oggi al comune di Scalea verrà affrontato un tema controverso e spinoso che richiede anche una verifica sulla normativa. Da diversi anni, gli stabilimenti balneari, nei mesi invernali, per proteggersi dalle mareggiate, talvolta devastanti, realizzano delle dune di sabbia. Una sorta di barriera che serve sicuramente, nella maggior parte dei casi, ad attenuare la forza dei marosi che, come è stato spesso documentato, arrivano fino alla strada, provocando danni agli stabilimenti stessi. L'incontro è stato convocato per oggi pomeriggio, a partire dalle ore 17.00, dal sindaco di Scalea, Giacomo Perrotta. Si tratta, riferiscono dal comune: “di una riunione d’urgenza con la Guardia di Finanza, la Capitaneria di Porto, le sigle sindacali, i rappresentanti balneari e l'ufficio tecnico per la risoluzione del problema afferente la creazione di opere a protezione degli stabilimenti balneari”. La materia è sicuramente controversa. Per esempio si apprende che addirittura la “Cooperativa bagnini” di Cervia in Romagna, ha dato il via alla costruzione della duna di sabbia sulle spiagge di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata.



“Un’operazione indispensabile che si ripete da più di 30 anni per preservare dalle forti mareggiate sia gli stabilimenti balneari che il lungomare e le zone urbanizzate in prima linea. Un investimento annuale di 300.000 euro a carico degli stabilimenti balneari ai quali si aggiungono 4.200 metri cubi di sabbia donati dal comune. Anche per l’inverno 2022/2023 è partita la realizzazione della duna, la barriera di sabbia lunga circa 9 km e collocata tra il mare e l’entroterra, che protegge dalle mareggiate gli stabilimenti balneari, le abitazioni, gli alberghi e le attività commerciali in prima linea”. C'è poi chi evidenzia che “Sulle linee guida per la difesa della costa dai fenomeni di erosione e dagli effetti dei cambiamenti climatici, del ministero della transizione ecologica-Regioni, 2018, si trovano poche indicazioni esistenti in merito a questo argomento e si mettono in evidenza molti aspetti che ne sconsiglierebbero la realizzazione. Vi si trovano anche alcuni riferimenti a norme generali sull’iter approvativo e si riportano le indicazioni tecniche seguite in alcune regioni per evitare un’eccessiva movimentazione di sabbia e la realizzazione di argini che potrebbero ostacolare la vista del mare”.



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