Operazione “Merlino”: una condanna e otto assoluzioni nel processo di Paola
- miocomune.tv

- 27 giu
- Tempo di lettura: 2 min
Si chiude il primo grado per il maxiprocesso su presunti appalti e corruzione a Fuscaldo e Cosenza. Condannato l’ex sindaco Ramundo, pena sospesa ha scelto di non prescrivere la sua posizione

Paola, 27 giugno 2025 – Si è chiuso in primo grado, dopo sette anni, il processo Merlino, l’inchiesta giudiziaria che aveva portato all’arresto di politici e imprenditori coinvolti in presunte irregolarità su appalti pubblici tra Fuscaldo e Cosenza. La sentenza, emessa dal tribunale collegiale di Paola (presieduto da Salvatore Carpino, con giudici a latere Anna Iadicicco e Maria Grazia Bellimusto), ha visto una sola condanna e otto assoluzioni.
Condannato l’ex sindaco Ramundo ha rinunciato alla prescrizione
L’unico condannato è Gianfranco Ramundo, ex sindaco di Fuscaldo ed ex consigliere provinciale a Cosenza. La pena inflitta è di un anno di reclusione con sospensione condizionale, per un solo capo d’imputazione, mentre è stato assolto per gli altri. Ramundo, inizialmente destinatario di una misura cautelare in carcere, aveva successivamente ottenuto la libertà dal tribunale del riesame. Durante il processo, aveva rinunciato alla prescrizione, mentre la Procura ne aveva chiesto l’assoluzione piena.
Otto assoluzioni nel processo Merlino
Tra gli assolti figurano:
Paolo Cavaliere, ex amministratore di Fuscaldo
Paolo Fuscaldo, ex assessore
Luigi Marcone, ex consigliere e presidente della US Paolana
Roberto Perri e Salvatore Montanino, imprenditori
Massimiliano De Santo
Francesco Mazzeo
Michele Fernandez, ex capo settore dell’ufficio tecnico comunale, deceduto di recente
Gli imputati sono stati difesi, fra gli altri, dagli avvocati Nicola Carratelli, Giuseppe Bruno, Nicola Rendace, Pierfrancesco Perri, Marcello Manna e Domenico De Rose.
L’inchiesta e il blitz della Guardia di Finanza
L’operazione Merlino scattò il 5 novembre 2018, con 14 arresti e 20 indagati. L’indagine, condotta dalla Guardia di Finanza di Paola e Cosenza e coordinata dalla Procura di Paola, ha riguardato principalmente appalti e affidamenti diretti per un valore complessivo di circa 7,5 milioni di euro.
In origine, gli indagati erano 19, tra cui imprenditori, amministratori pubblici e funzionari del Comune di Fuscaldo. Le parti offese individuate dalla Procura erano: il Comune di Fuscaldo, il Comune di Cosenza, una ditta di San Marco Argentano, una di Amantea e una di Colosimi.
Le accuse iniziali: corruzione e turbativa d’asta
Nel corso delle indagini, erano stati contestati numerosi reati, tra cui:
corruzione,
tentata concussione,
indebita induzione a dare o promettere,
peculato,
turbative d’asta,
falso ideologico.
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