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Omicidio, tentato omicidio, armi, droga e danneggiamenti: in carcere i due giovani latitanti

Dopo l'operazione di Corigliano Rossano dei giorni scorsi, mancavano all'appello due indagati che si sono consegnati ai carabinieri



CORIGLIANO ROSSANO – 8 dic. 22 - Un omicidio e un tentato omicidio aggravati dal metodo mafioso, estorsioni, traffico di droga, detenzione di armi e danneggiamenti. È l'ambiente dell'indagine conclusa martedì con sei ordinanze di custodia cautelare in carcere, una ai domiciliari, un obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, dodici persone indagate. Un'ampia attività della Direzione distrettuale antimafia e dei carabinieri del comando provinciale di Cosenza, oltre che del reparto territoriale della città jonica del cosentino, che mira a colpire al cuore gli ambienti malavitosi che stanno mettendo a ferro e a fuoco il territorio.


DUE AUTO IN FIAMME

Due auto sono state incendiate nella notte di ieri, a Corigliano Rossano. Si propende per la matrice dolosa, riconducibile ad almeno una delle due automobili; l'altra potrebbe aver preso fuoco perché parcheggiata a fianco al mezzo preso di mira dai malviventi. Sono in tutto 51 i mezzi, secondo chi tiene il conto, incendiati in città nel corso di quest'anno che sta per concludersi. Un bilancio pesante che conferma, fra l'altro, anche quanto è emerso dall'ultima attività di indagine conclusasi con l'operazione dei carabinieri di martedì. Buona parte degli incendi risultano di matrice dolosa e, spesso, vengono posti in essere per intimidire i proprietari dei mezzi, per lanciare messaggi ben precisi ai destinatari. L'incendio della notte scorsa si è sviluppato in via Metaponto. Si tratta di una zona centrale dello Scalo di Corigliano. Le fiamme hanno distrutto entrambi i mezzi parcheggiati nei pressi di uno stabile: una Mercedes Classe B e una Bmw X3, a pochi centimetri l'una dall'altra. Secondo le prime ipotesi, l’obiettivo dei malviventi potrebbe essere la Mercedes, in uso ad un 42enne del posto. Ma, ovviamente, le indagini dei carabinieri proseguono in tutte le direzioni, non escludendo alcuna ipotesi. La Bmw, in uso ad un commerciante del posto, potrebbe essere andata in fiamme proprio a causa della vicinanza delle due automobili parcheggiate. Sul posto, sono intervenuti i vigili del fuoco del distaccamento cittadino che hanno spento le fiamme ormai alte, hanno operato per raffreddare le lamiere e rimettere in sicurezza l'intera area interessata dall'incendio. In via Metaponto anche i carabinieri del locale reparto territoriale che hanno aperto l'ennesima indagine.


I DUE INDAGATI RICERCATI SI CONSEGNANO IN CASERMA

Intanto, in relazione all'operazione dei carabinieri di martedì mattina c'è da riferire che mancavano all'appello due indagati. Entrambi si sono presentati spontaneamente nella serata del 6 dicembre al comando del reparto territoriale. Si tratta del 19enne Antonio Martino alias “Bullone”, destinatario del provvedimento della custodia cautelare in carcere e del minore che sarebbe coinvolto in episodi di danneggiamenti e droga. Per quest'ultimo la documentazione sarebbe stata trasferita al tribunale dei minorenni di Catanzaro. Entrambi, così come altri indagati nello stesso procedimento, hanno inteso nominare difensore di fiducia il noto penalista avvocato Francesco Nicoletti. Dopo le formalità di rito, Antonio Martino è stato tradotto presso la casa circondariale di Cosenza; mentre, il minore è stato trasferito presso l’Istituto penale minorile di Catanzaro.



GLI INDAGATI

Come è noto, al termine dell'operazione sono finiti agli arresti anche: Giorgio Arturi, 39 anni; Antonio Pio Carvelli, alias Brivido, 18 anni; Francesco Cufone, 31 anni; Manuel Intrieri, alias Zuzu, 21 anni; Francesco le Pera, 21 anni; e lo stesso Martino. Ai domiciliari, Bruno Arturi, 19 anni; per Annamaria Iacino, 35 anni, è stato disposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. L’attività investigativa, in particolare, converge sulla vicenda relativa all’omicidio del 57enne Pasquale Aquino, avvenuto a Schiavonea, frazione marina di Corigliano Rossano, la sera del 3 maggio scorso. Fra gli eventi principali oggetto di indagine, anche il tentato omicidio del 39enne Cosimo Marchese conosciuto come “Il diavolo” avvenuto in contrada Pirro Malena, con modalità da film, sempre a Corigliano Rossano, la sera del 1 giugno di quest’anno.



DIVERSI EPISODI CONTESTATI

Agli atti delle indagini anche fatti relativi allo spaccio di droga, secondo l'accusa, con l'aggravante di aver commesso il fatto al fine di contribuire all'attività di un'associazione operante in un contesto di matrice mafiosa, in una logica di contrapposizione tra gruppi ispirati da finalità di controllo del territorio. Si contestano a vario titolo anche episodi come la distruzione di ottanta alberi di agrumi di proprietà un imprenditore agricolo. Le piante, nel luglio scorso, vennero tagliate di netto servendosi di una motosega, nelle ore notturne. Ad agosto scorso, viene documentato l'episodio di due indagati, uno dei quali, fra l'altro, ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio Aquino, che avrebbero aiutato un presunto sodale ad assicurarsi il profitto del reato di un'estorsione aggravata dal metodo mafioso, occultando il denaro consegnato poco prima e impedendo il sequestro da parte dei Carabinieri che stavano procedendo al fermo.



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