Neonati morti nell’armadio: arresti domiciliari per la giovane madre a Reggio Calabria
- miocomune.tv

- 9 ott
- Tempo di lettura: 2 min
Neonati morti nell'armadio, l’inchiesta della Procura di Reggio Calabria: la donna indagata per omicidio e soppressione di cadavere; arresti domiciliari per la giovane mamma

Una vicenda sconvolgente si registra a Reggio Calabria, una giovane madre è finita agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico, accusata di aver soffocato i neonati, poi morti e nascosti all’interno di un armadio. La misura cautelare è stata emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Reggio Calabria, su richiesta della Procura della Repubblica, ed eseguita dagli agenti della Squadra Mobile.
I corpicini trovati in casa a Pellaro: le indagini partite un anno fa
Il dramma è emerso nel luglio 2024, quando i genitori della ragazza hanno scoperto, in un armadio della loro abitazione a Pellaro, i corpi senza vita di due neonati avvolti in una coperta.Le indagini, coordinate dalla Procura, si sono concentrate sull’arco temporale compreso tra le 19 e le 20.30 dell’8 luglio, fascia oraria in cui la donna era sola in casa.
Dai filmati di videosorveglianza e dagli accertamenti biologici eseguiti presso il Policlinico di Messina, è emerso che i bambini erano nati vivi e la morte sarebbe stata causata da soffocamento.
I familiari non sapevano nulla: la ragazza negava le gravidanze
I genitori, ascoltati dagli inquirenti, hanno riferito di non aver mai sospettato nulla. Pochi giorni prima del tragico ritrovamento, la giovane era stata ricoverata per una forte emorragia, ma aveva negato di essere incinta, parlando solo di un malessere passeggero.Il quadro indiziario, pur nel rispetto del principio di non colpevolezza fino a sentenza definitiva, è stato rafforzato dall’analisi dei messaggi scambiati con il fidanzato, anche lui indagato per favoreggiamento personale.
Nuovi accertamenti sul caso del 2022
Secondo quanto emerso, la coppia avrebbe vissuto una situazione analoga nel 2022, con la nascita di un altro bambino o bambina di cui si sarebbero perse le tracce. Per questo motivo, la Squadra Mobile, con l’ausilio di unità cinofile e di un georadar, ha eseguito perquisizioni nei terreni e nelle abitazioni della donna e del compagno per verificare l’eventuale presenza di altri resti umani.
Le indagini proseguono sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che continua a lavorare per chiarire ogni aspetto di una vicenda che ha profondamente scosso la comunità.
Il video
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