Femminicidio suicidio: l'autopsia all'ospedale di Germaneto di Catanzaro
Aggiornamento: 7 ott 2022
Si cercano di recuperare gli elementi per ricostruire la scena del delitto al quale non ha assistito nessuno
SCALEA – 5 ott. 22 - Ieri, all'ospedale di Germaneto a Catanzaro, si è svolto l'esame autoptico su entrambi i corpi di Antonio Russo, 25 anni, e Ilaria Sollazzo, 31 anni. I medici legali hanno raccolto ogni elemento utile per la ricostruzione di quanto accaduto nella notte di domenica. Una situazione che, tutto sommato, ormai appare abbastanza chiara, almeno nella dinamica. Su ulteriori particolari, invece, sarà difficile poter scendere ulteriormente, visto che la coppia di giovani, nella notte di domenica, tra l'una e le tre, si è ritrovata da sola, lungo l'isolata via Borsellino di Scalea. Impossibile quindi essere a conoscenza delle parole che si sono dette. Impossibile sapere altri particolari di quel frangente. Ciò che si può ipotizzare, è il fatto che Antonio Russo potrebbe aver pensato, nel momento in cui si è recato in via Borsellino, anche ad un epilogo drammatico avendo portato con sé l'arma dalla quale ha esploso i proiettili: quello fatale forse esploso alla tempia della sua compagna, altri due sempre in testa e altri sono finiti sui cristalli dell'auto.
L'ultimo è servito per sé stesso. Anche questo, un colpo mortale alla tempia. L'autopsia è stata disposta dalla Procura di Paola, con a capo il procuratore Pierpaolo Bruni. Si apprende, anche, che sarebbe stato disposto il sequestro degli abiti che le vittime indossavano in quella tragica notte. L'obiettivo, forse, è di avere tutti gli elementi in mano per effettuare una ricostruzione, la più fedele possibile, dei fotogrammi di quella tragica notte. Fatti ai quali, fino a prova contraria, non ha assistito nessuno ed è quindi importante rimettere in ordine con gli elementi di indagine sviluppati dai carabinieri che sul posto sono giunti nella notte, dopo la segnalazione ricevuta al 112.