Diamante, Katarion: prime richieste di riesame
Diamante, in attesa degli interrogatori, gli avvocati Liserre e Valente avviano le prime richieste di riesame per gli indagati assistiti
DIAMANTE – 13 mar. 21 - Prime richieste di riesame della posizione di alcuni indagati nell'operazione denominata “Katarion”. Le ha proposte, al Tribunale della Libertà di Catanzaro, l'avvocato Liserre che difende tre indagati: Ciriaco Casella, 32 anni, di Buonvicino, attualmente ai domiciliari ad Ivrea; Annaelisa Esposito, 28 anni, di Buonvicino, con l'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria; e Andrea Valente, 43 anni, di Buonvicino, anch'egli sottoposto alla misura di presentazione. Quest'ultimo indagato, è difeso, oltre che dall'avvocato Francesco Liserre, anche dall'avvocato Amedeo Valente. La richiesta di riesame, secondo i legali, per anticipare un momento di interlocuzione dialettica, in attesa dell'interrogatorio di garanzia che avrà un termine più lungo rispetto agli indagati sottoposti alla misura cautelare inframuraria. Gli episodi contestati ai tre indagati sono riferibili a presunti acquisti e cessioni a terzi di droga, in particolare cocaina e marijuana.
Come è noto, più in generale, l'operazione Katarion portata a termine dai carabinieri delle compagnie di Scalea e Paola e dal comando provinciale di Cosenza, si basa su un'attenta attività investigativa che, con vari mezzi, ha cercato di dimostrare l'esistenza di un'organizzazione ben precisa. “Le attività svolte – si legge - hanno permesso di accertare il principale canale attraverso cui l'organizzazione provvedeva all'acquisto della cocaina nonché i collegamenti e le ramificazioni con altri soggetti dediti alla cessione al dettaglio della sostanza stupefacente.
Le plurime fonti di prova sono costituite dalle intercettazioni telefoniche e ambientali, dagli accertamenti di polizia, servizi di osservazione e appostamento, acquisizione di documenti, controlli stradali, attività di perquisizione e sequestro etc., finalizzati all'identificazione degli interlocutori delle conversazioni e alla verifica degli incontri tra i medesimi, dei loro spostamenti o viaggi e degli altri fatti oggetto delle conversazioni intercettate. Attraverso detta attività si è pervenuti al sequestro di ingenti quantità di sostanza stupefacente del tipo cocaina, sequestri che hanno confermato le ipotesi investigative inizialmente operate. I sequestri dello stupefacente hanno fatto luce sulle sinergiche collaborazioni in essere tra l'organizzazione criminale scaleota e il canale di approvvigionamento della zona della locride. L'attività investigativa svolta è stata, successivamente, corroborate dalle dichiarazioni rese dagli assuntori di sostanza stupefacente, sentiti in qualità di persone informate sui fatti”.