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Corigliano Rossano, botta e risposta fra Sorical e comitato "Acqua per tutti” sulla carenza idrica

Aggiornamento: 2 ott 2020

Il Gruppo chiamato a discutere sul nuovo Statuto affermava che bisognerebbe inserire il comune "desoricalizzato”.


Corigliano Rossano, Schiavonea
Schiavonea a Corigliano Rossano

CORIGLIANO ROSSANO - 2 ott. 20 - Abbiamo letto con attenzione la nota stampa che Sorical ha deciso di far pervenire ai media della nostra città in risposta alla nostra audizione presso la Commissione Statuto dei giorni scorsi. Un’audizione in cui la nostra portavoce Salatino auspicava un sistema di gestione dell’acqua pubblico e partecipato molto lontano dall’esperienza che questa regione ha con Sorical ormai da anni. Innanzitutto ringraziamo per l’attenzione accordataci: non era mai capitato che la società, in liquidazione ormai da anni, si accorgesse di noi e ci chiediamo quali mani solerti abbiano fatto arrivare il nostro comunicato sin nelle stanze di un ente così importante e famoso. Poi, e ci perdoneranno i signori di Sorical, non abbiamo potuto fare a meno di sorridere per il contenuto con la chiosa finale in cui addirittura si arriva a far ricadere il problema sui cambiamenti climatici. Cambiamenti che, per inciso, devono essere contrastati dalle istituzioni.

E’ ovvio che si tratti di una replica livorosa nei confronti di un comitato come il nostro, accusato di demagogia, che ha sempre e solo effettuato azioni concrete senza nessuna rendita di posizione oppure ottenimento di alcunché. E soprassediamo sulle accuse strampalate su regolamenti e funzionamenti, dato che non si è mai parlato di questo nell’intervento in Commissione. Si è voluto rispondere, probabilmente su suggerimento di qualcuno che però era troppo distratto per ricordare cosa si è detto in quel frangente e ha indotto il redattore della replica di Sorical all’errore.

Ma già che ci siamo due parole le possiamo spendere. Della gestione comunale del servizio idrico ci occupiamo quotidianamente e abbiamo denunciato nel 2018 alla Procura della Repubblica quello che non funziona, ma se proprio volessimo andare a vedere l’efficienza del gestore regionale potremmo rilevare come da gennaio 2020 a oggi, e vogliamo essere veloci occupandoci solo del passato recentissimo, ci siano state più di 20 interruzioni di fornitura idrica dovuti a guasti sulla rete Sorical che hanno lasciato senz’acqua per periodi più o meno lunghi diverse zone della città. Ma potremmo spaziare sulla questione Alaco, su quello che è accaduto a Catanzaro, sulle querelle che quotidianamente nascono fra enti locali e gestore regionale. Ci limitiamo a ricordare che questa rete non funzionante è frutto di mancati investimenti nonostante i finanziamenti regionali e le tariffe, che la Corte dei Conti ha definito illegittime con la deliberazione 388 del 2010.

Dunque lezioni, ci perdonino a Sorical, non ne prendiamo e anzi le rispediamo al mittente.


L'INTERVENTO DI SORICAL

CORIGLIANO ROSSANO – 1 ott. 20 - Una spallata finale al “Carrozzone” Sorical. Il comitato “Acqua per tutti”, nel corso dell’audizione della commissione statuto del comune di Corigliano Rossano, ha auspicato, nella parte dei principi, il riconoscimento del “diritto all’accesso all’acqua e ad una gestione pubblica e partecipata”. Ora è la Sorical a rispondere alla portavoce, Elisabetta Salatino, che ha sostenuto, pure: “che se dipendesse dal Comitato, inseriremmo nello Statuto, che Corigliano Rossano è desoricalizzato”. Per la Sorical si tratta di una tesi che dimostra scarsa conoscenza delle leggi e dei fatti, “intrisa da tanta demagogia spicciola”. I comuni in Calabria gestiscono in deroga il servizio idrico, nonostante una legge dello Stato ne abbia sancito la decadenza dal 2014.



“Dovrebbe essere noto – scrive Sorical - che in futuro sarà un gestore unico regionale, individuato secondo le disposizioni di legge dall’Autorità idrica calabrese, ad erogare il servizio direttamente ai cittadini, senza alcuna competenza diretta nella gestione da parte dei comuni. Ma ciò che viene ignorato dal Comitato è la circostanza che il ruolo di Sorical nella gestione del servizio idrico del comune è del tutto marginale. Anzi, possiamo affermare, senza tema di smentita, che l’acqua erogata ai serbatoi della città è minima rispetto alla dotazione complessiva, ma di qualità, come dimostrano le migliaia di analisi effettuate che a breve renderemo pubbliche”. In effetti, c'è la questione del servizio proveniente dai pozzi che non è nella gestione Sorical, tant'è che il servizio idrico pare costi all'amministrazione comunale, e quindi ai cittadini, 4 milioni. La Sorical riceve dal comune intorno agli 800mila euro. Nella nota della Sorial, si spiega che “lo storico acquedotto Neto-Fallistro porta l’acqua sorgiva dal cuore della Sila ai due centri storici; l’acquedotto Eiano trasporta l’acqua del Pollino nella frazione Apollinara. Infine Sorical alimenta la sola zona sud di Rossano con l’acquedotto Macrocioli e il campo pozzi Trionto. Tutto il resto del territorio di Rossano e Corigliano viene gestito da decenni direttamente dal Comune. A scanso di equivoci – si legge ancora - è giusto battersi, come fa il Comitato per il “diritto all’accesso dell’acqua”, ma sarebbe meglio spostare l’attenzione sull’effetto che i cambiamenti climatici e l’antropizzazione del territorio stanno avendo sulle falde da cui attinge l’acqua il Comune. Il caso del pozzo di via Vieste è un chiaro campanello di allarme: l’eccessivo emungimento delle falde nel tempo può causare il repentino deterioramento delle caratteristiche chimiche dell’acqua al punto che potrebbero venire meno i requisiti di potabilità. Ciò è accaduto e sta accadendo in diverse zone della Calabria e su questo i decisori pubblici devono determinarsi se non vogliono mettere a rischio il diritto all’accesso dell’acqua per le future generazioni”.

IL COMUNICATO DEL COMITATO ACQUA PER TUTTI

CORIGLIANO ROSSANO 36 SET. 20 – Nella giornata di venerdì 25 settembre il Comitato Acqua per Tutti Rossano, rappresentato dalla portavoce Elisabetta Salatino, è stato audito dalla Commissione Statuto all’interno di uno degli incontri che l’assise guidata dal Presidente Maria Salimbeni sta portando avanti in un ottica di confronto con associazionismo e società civile. Nel suo intervento il portavoce Salatino ha sottolineato come la nuova città nata dal processo di fusione debba evolversi per quanto possibile lasciandosi alle spalle molti errori e problemi del passato. Proprio in quest’ottica è necessario che il nuovo Statuto comunale, carta fondante del neonato comune unico, preveda all’interno della propria dichiarazione di principi il riconoscimento del diritto all’accesso all’acqua e ad una gestione pubblica e partecipata.



“Fosse per noi inseriremmo nello statuto che Corigliano-Rossano è un comune desoricalizzato – ha detto Elisabetta Salatino nel suo intervento – ma capiamo che è un po’ troppo anche per questa amministrazione che avrebbe le carte in regola per dare la spallata finale al carrozzone Sorical. Quello che ci preme sottolineare è che mettendo nero su bianco il diritto all’acqua pubblica dei cittadini nessuno di coloro che andranno ad amministrare questa città potrà ritenersi esentato dall’affrontare la questione idrica”.

Il Comitato Acqua per Tutti ha chiesto anche che sia prevista come organo consultivo in affiancamento all’azione amministrativa una vera e propria Consulta dei Beni Comuni che possa creare un ponte diretto fra vertici decisionali e soggetti che operano nei territori al fine di creare i presupposti per una discussione proficua e per un’unità di intenti fra chi amministra e chi apre vertenze nei territori in difesa dei diritti e dei beni comuni.

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