Consiglio comunale Paola: scontro su bilancio, lungomare e scambio compensativo
- miocomune.tv

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Seduta accesa: bilancio e polemiche sulle spese culturali in consiglio comunale a Paola, dibattito acceso anche sul lungomare e sullo scambio compensativo di un terreno
Sei ore di confronto serrato e tre soli punti all’ordine del giorno al consiglio comunale a Paola che ha affrontato tematiche calde: il dibattito più acceso sullo scambio compensativo di un terreno. La lunga seduta del consiglio comunale di Paola ha messo in evidenza fratture politiche profonde, nonostante l’approvazione di atti considerati strategici per la città.
Il primo tema affrontato è stato la ratifica della variazione di bilancio approvata in Giunta il 18 settembre. La delibera – passata con 14 voti favorevoli e 2 contrari – è stata definita dal vicesindaco Saragò come un atto “puramente tecnico”, necessario per adeguare il bilancio agli eventi successivi alla sua approvazione. Tra gli interventi previsti:
41.089,74 euro per le consultazioni regionali;
contributi ministeriali per i centri estivi;
contabilizzazione della quota perequativa UR3 per il bonus sociale sui rifiuti;
fondi per “Spiagge sicure estate 2025”;
risorse regionali per il diritto allo studio pari a 65.880,96 euro.
A infiammare il dibattito è stato però il capitolo dedicato alle manifestazioni culturali, circa 16mila euro, tra cui i contributi Arsac per il “Marea Summer Festival” e “Percorso Divino”. I consiglieri di minoranza Antonino Cassano e Graziano Di Natale hanno contestato tempistiche e documentazione, ipotizzando un possibile riconoscimento indiretto di debiti fuori bilancio.
Il vicesindaco Saragò e il consigliere Andrea Signorelli hanno respinto le accuse, spiegando che l’iniziativa ha portato fondi esterni alla città senza gravare sul bilancio comunale. Signorelli ha anche precisato di aver ceduto l’idea progettuale al Comune per promuovere cultura e giovani talenti.
Barriere architettoniche: unanimità sul piano ma dubbi sui lavori al lungomare
Un raro momento di sintonia politica si è registrato con l’approvazione del Piano di eliminazione delle barriere architettoniche, illustrato dall’assessore Fiorito. Un documento definito strategico e obbligatorio, orientato ai principi dell’universal design e fondamentale per accedere ai futuri finanziamenti.
Nonostante il voto unanime, il consigliere Cassano ha sollevato dubbi su quattro progetti da 7 milioni di euro in corso sul lungomare, che – a suo dire – non eliminerebbero le barriere esistenti. L’assessore Fiorito ha replicato che il piano fotografa lo stato attuale, ma è destinato a essere implementato, evidenziando che alcune opere, come la biblioteca, sono già orientate all’abbattimento degli ostacoli.
Scambio compensativo sul lungomare: la tensione più alta della seduta
Il clima si è nuovamente fatto incandescente durante la discussione sull’atto di indirizzo relativo allo scambio compensativo sul lungomare per il completamento del Centro di accoglienza turistica.
La proposta della Giunta prevede l’acquisizione dell’area del “Bar Beniamino” – proprietà privata con concessione demaniale, collegata a un familiare del consigliere comunale Ivan Ollio – per realizzare 48 parcheggi pubblici, utili anche in vista del potenziamento della stazione ferroviaria.
In cambio, il privato otterrebbe un’area comunale destinata originariamente a una struttura ristorativa. L’assessore Fiorito ha parlato di operazione “a parità di valori”, con il privato che sosterrebbe i costi della nuova costruzione.
L’opposizione ha contestato duramente l’atto, sollevando anche presunte criticità di natura legale. La discussione ha ulteriormente evidenziato il clima di contrapposizione che domina oggi la scena politica paolana.
L'intervento di Paola civica e progressista
A intervenire con una nota ufficiale è il capogruppo di minoranza di Paola civica e progressista, Graziano Di Natale, che esprime “profonda preoccupazione” per l’iter approvato dalla maggioranza. Per Di Natale, la scelta di procedere con immediata eseguibilità espone il Comune «a potenziali rischi giuridici e finanziari», soprattutto alla luce di una serie di elementi che, secondo la coalizione, renderebbero l’atto particolarmente delicato. Tra i punti più contestati figura l’assenza di una perizia terza e indipendente sul valore dei beni oggetto di compensazione. Le due stime allegate all’atto, infatti, sono state redatte dal medesimo ingegnere: un aspetto che, per la minoranza, impone prudenza e l’acquisizione di un ulteriore parere di congruità. Viene segnalata anche la mancanza del parere vincolante dell’ente che ha erogato il finanziamento pubblico originario, necessario, sottolinea l’opposizione, per assicurare che l’operazione sia coerente con gli obiettivi della misura e con eventuali clausole di inalienabilità.
Lo stato dell'immobile
Altro nodo riguarda lo stato dell’immobile privato oggetto di permuta: secondo quanto riferito dalla coalizione civica e progressista, l’edificio risulterebbe «privo di titolo e in attesa di condono, quindi allo stato attuale abusivo». Un elemento che, sempre secondo l’opposizione, imporrebbe di subordinare qualsiasi acquisizione pubblica alla piena definizione della sanatoria e alla regolarizzazione urbanistica e catastale, con costi a carico del proprietario.
La minoranza afferma inoltre che l’intera procedura avrebbe dovuto essere incardinata in una gara ad evidenza pubblica, trattandosi di un bene strategico e di recente acquisizione dal Demanio. Prima di procedere alla cessione dell’area 309, inoltre, Paola Civica e Progressista chiede che siano verificati eventuali vincoli, clausole di inalienabilità e compatibilità con il progetto finanziato.
Pronti a controllare
«Saremo vigili per tutelare gli interessi pubblici» assicura Di Natale nella nota, precisando che ogni passaggio «deve avvenire nel pieno rispetto delle normative e delle migliori pratiche amministrative». La coalizione annuncia battaglia politica e istituzionale. «Non ci fermeremo - si legge nella nota - e chiederemo che quell’atto venga ritirato». Una posizione netta che preannuncia nuovi capitoli nel confronto politico sul futuro delle aree del lungomare e sulla gestione dei beni pubblici strategici.
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