Antenne telefonia Scalea, consiglio comunale infuocato: scontro aperto tra maggioranza e opposizione
- miocomune.tv

- 19 ore fa
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Piano antenne e responsabilità politiche: tensione altissima in consiglio comunale sul caso delle antenne telefonia Scalea
1 dicembre 2025
È stata una domenica tutt’altro che ordinaria per il Consiglio comunale di Scalea. La seduta, convocata con 16 consiglieri presenti, si è rapidamente trasformata in un confronto dai toni accesissimi, incentrato sulla questione delle antenne di telefonia mobile e sulla necessità di definire un Piano di Localizzazione aggiornato e trasparente.
A dare il via al botta e risposta è stato l’ex sindaco e consigliere di opposizione Giacomo Perrotta, che ha criticato la scelta di riunire l’assemblea nel giorno festivo, definendola una mancanza di rispetto verso il consesso. Una contestazione respinta con fermezza dal presidente del Consiglio Angelo Paravati, che ha ricordato al suo interlocutore episodi passati e presunte irregolarità nelle convocazioni dell’amministrazione precedente.
La disputa sull’interrogazione e il voto del 2023
Il primo vero terreno di scontro è stato il punto dedicato all’interrogazione presentata da Perrotta. Il consigliere ha chiesto conto dell’attuazione della Delibera 35/2023, relativa alla revoca dell’autorizzazione Suap per la stazione radiobase di via Fiume Lao, e delle richieste ai gestori sui programmi annuali di sviluppo delle reti.
La risposta dell’assessore all’Urbanistica Eugenio Orrico ha acceso ulteriormente la discussione. Orrico ha spiegato che il suo voto contrario nella seduta del 18 dicembre 2023 non riguardava la revoca dell’antenna – proposta dalla minoranza di allora – ma l’emendamento di Perrotta, che voleva estendere la revoca a tutte le stazioni radio, anche quelle non destinate alla telefonia mobile. Una misura giudicata non attuabile senza una perizia tecnica ampia, motivo del voto contrario.
Ritardi nel piano antenne telefonia Scalea: accuse alla precedente amministrazione
Il nervo più scoperto della seduta è esploso sulla questione dei ritardi nella redazione del piano. Secondo l’assessore Orrico, la precedente amministrazione avrebbe commissionato allo specialista Caligiuri uno studio completo per regolamentare gli impianti (costo circa 14.990 euro) ma non avrebbe fornito al professionista la documentazione necessaria.
Dal 9 dicembre al 23 dicembre, periodo conclusivo dell’amministrazione Perrotta, e fino al 2 aprile, l’Ufficio Tecnico – guidato da un responsabile definito “di fiducia” del sindaco pro tempore – non avrebbe consegnato al consulente né cartografie né file digitali. Al contrario, lo avrebbe semplicemente indirizzato al geoportale comunale, una soluzione ritenuta del tutto insufficiente.
Accuse pesanti, che Orrico ha definito “gravi” e che hanno provocato una nuova ondata di tensione tra gli scranni.
Le intenzioni della maggioranza e lo scontro con Perrotta
L’Amministrazione guidata dal sindaco Mario Russo ha confermato la volontà di proseguire il lavoro con il tecnico incaricato. L’obiettivo dichiarato è una delocalizzazione, non la dismissione: spostare le antenne che presentano criticità individuando nuovi siti condivisi con i gestori.
Perrotta, insoddisfatto, ha chiesto una risposta diretta sulla stazione di via Fiume Lao: “Rimarrà lì oppure no?”.
È stato il sindaco Russo a replicare con toni durissimi, accusando l’ex primo cittadino di incoerenza:
– “Aver fatto costruire un’antenna in barba ai pareri urbanistici e venire oggi a chiedere quali siano le nostre intenzioni è vera faccia di bronzo.”
Russo ha aggiunto che la precedente amministrazione non avrebbe mai fornito al consulente Caligiuri la documentazione necessaria per dare seguito alla stessa delibera del 2022:
– “Tutte le delibere che lei ha fatto sono rimaste lettera morta.”
Appello alla collaborazione e chiusura dei lavori
Nel tentativo di riportare la discussione a un clima più sereno, è stata proposta l’istituzione di una commissione mista, aperta anche a cittadini ed esperti esterni, per monitorare la situazione degli impianti.
Il sindaco Russo ha accolto l’idea di lavorare in un clima più disteso, pur precisando di non voler “seguire gli odiatori seriali di Facebook”, che – ha denunciato – alimentano tensioni e polemiche.
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