"Amici in comune": tutti rinviati a giudizio. Le reazioni della politica
Si torna in aula il prossimo 18 maggio per "Amici in comune". Gli indagati sono stati tutti rinviati a giudizio

PRAIA A MARE – 1 feb. 22 - utti rinviati a giudizio gli undici indagati coinvolti nell'operazione della Guardia di finanza della tenenza di Scalea, denominata “Amici in comune”. Lo ha deciso ieri il Gup, in relazione alle numerose udienze preliminari effettuate negli ultimi mesi. Le ipotesi dell'accusa della Procura di Paola, coordinata dal procuratore capo, Pierpaolo Bruni, e le indagini effettuate con il coordinamento del pubblico ministero Maria Francesca Cerchiara hanno convinto il Gup a mandare a giudizio politici, tecnici e imprenditori per affrontare nelle aule del tribunale le ipotesi di reato rilevate nel corso dell'indagine “Amici in comune” conclusa con l'operazione della Guardia di finanza, con il capitano Francesca Esposito, e con le misure cautelari e interdittive emesse lo scorso 13 maggio a firma del Gip Rosamaria Mesiti. Il processo si aprirà il prossimo 18 maggio al tribunale di Paola. Gli indagati rinviati a giudizio, sono: Antonio Praticò, 80 anni, sindaco di Praia a Mare; il dirigente dell'Ufficio Tecnico, Giovanni Argirò, 61 anni, responsabile della centrale unica di committenza dei comuni di Praia a Mare, Diamante e Belvedere Marittimo; Rosa Grisolia 61 anni di Praia a Mare, responsabile dell'Area amministrazione generale del comune di Praia a Mare; Stefano De Rosa, 46 anni, imprenditore di Praia a Mare; Giorgio De Rosa, 50 anni, imprenditore di Praia a Mare; Domenico Rocco, 47 anni di Praia a Mare; Antonio Masturzio, 48 anni, di Salerno; l'ingegnere Pasquale Lamboglia, 60 anni, di Tortora; Ernesto Lupinacci, 56 anni, di Cosenza; Nicola Gabriele, 61 anni, di Maratea; Giovanni Condicelli, 62 anni, di Sapri. Lo scorso 13 maggio, il Gip aveva anche rigettato la richiesta di misure cautelari nei confronti di altre tre persone.
A vario titolo sono contestati i reati di turbata libertà degli incanti, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, rivelazione di segreto d’ufficio e falso ideologico in atto pubblico.
Le presunte condotte turbative hanno riguardato, a vario titolo, 9 procedure di gara, relative al periodo 2019/2021, e sono consistite in presunte collusioni, con la reiterazione di similare modus operandi, atte a determinare il contenuto del bando di gara, prima ancora della sua pubblicazione, con il futuro aggiudicatario compiacente, oppure, nell’ambito di procedure di gara negoziate, attraverso condotte manipolatorie, chiedendo al futuro aggiudicatario i nominativi di altri professionisti compiacenti da invitare alla gara. Nelle indagini sono finite le gare relative: all’affidamento del servizio di trasporto scolastico per gli alunni di scuole primarie e secondarie; la gara sulla concessione in uso dell’impianto sportivo; una gara relativa alla progettazione esecutiva e direzione lavori per l’adeguamento sismico di due edifici scolastici; contestazioni nell’ambito del concorso pubblico per l’assunzione a tempo indeterminato di un operaio specializzato
LE REAZIONI DELL'OPPOSIZIONE.
I consiglieri Carretta, Malvarosa, Marsiglia
PRAIA A MARE - “Dopo aver atteso il tempo che la delicata fase delle indagini preliminari richiede, oggi all’esito del rinvio a giudizio del sindaco di Praia a Mare e di alcuni funzionari comunali nell’ambito del processo “Amici in Comune”, riteniamo sia doveroso da parte della giunta del comune di Praia a Mare determinarsi alla costituzione di parte civile per il danno all'assetto morale della nostra comunità, già gravemente minato, nonché per le ricadute d’immagine ed economiche che dalle risultanze processuali potrebbero derivare al Comune di Praia a Mare”. E' quanto chiedono i consiglieri di opposizione: Carolina Rossella Carravetta, Maria Pia Malvarosa e
Francesco Marsiglia. Gli indagati diventano imputati, affermano i consiglieri e quindi: “Serve un segnale forte di distacco da certe accuse e da certi comportamenti, a tutela non solo di interessi economici, ma anche dell’immagine e della moralità del nostro paese.