top of page

Sanità, lettera ad Occhiuto da un pensionato Cgil

Sanità il pensionato Cgil, Nicola Calvano, scrive una lettera aperta al presidente Occhiuto: ospedali da riaprire


Sanità il pensionato Cgil, Nicola Calvano, scrive una lettera aperta al presidente Occhiuto: ospedali da riaprire


SCALEA – 21 ott. 23 - Nonostante gli sforzi, “La sanità pubblica è inesistente in Calabria. Rendete operativi gli ospedali esistenti”. E' l'ennesimo appello, lanciato all'indirizzo del governatore calabrese, Occhiuto. Questa volta è Michele Calvano del sindacato pensionati Cgil a firmare la lettera. Il pensionato e storico socio della Cgil Calabria porta sulla scrivania del presidente Occhiuto una testimonianza diretta “dell’inefficienza e l’inadeguatezza di tutti i servizi sanitari nella Regione. Il mio appello – scrive Calavano - cerca risposte per una realtà ormai da considerare da quarto mondo”. Al commissario ad acta della sanità, segnala i problemi della categoria, composta “da persone che hanno lavorato una vita per cercare di avere servizi migliori rispetto alla fame che si pativa nel dopoguerra. Quello che si presenta oggi ai miei occhi, dopo anni di sacrifici, è un vero abisso. La mia categoria sociale – scrive Calvano - in difficoltà di salute ed economiche come può curarsi in Calabria? Ovunque regna il vuoto, non sappiamo a chi rivolgerci nemmeno per un analisi più specialistica fatta in tempi brevi: tutto deve essere pagato in cliniche private. Siamo di fronte ad una vera e propria crisi di uguaglianza in Calabria, oltre che sanitaria in termini di garanzie costituzionali non rispettate”.



I tempi, le procedure, la situazione della sanità pubblica, spesso, non permettono agli anziani, ma anche ai cittadini in genere, soprattutto in questa parte di Calabria, di poter trovare riscontri in tempi ragionevoli. “Come può un anziano curarsi in Calabria in questo modo? - afferma Calvano -. Come può un disabile affrontare queste cure costose? Ancora oggi sento annunci sulla costruzione di nuovo ospedali, senza sapere che quelli che ci sono li tenete chiusi o al limite di personale. Avete lasciato solo Cosenza come ospedale “efficiente” nella provincia, lasciando migliaia di cittadini delle periferie e della provincia scoperti da garanzie sanitarie. Ancora oggi insistete a percorrere questa via senza considerare il fatto che l’Annunziata è un ospedale saturo e che il cittadino quando va all’Annunziata piange non solo per la sofferenza, ma per l’enorme disagio. Nemmeno l’aria condizionata avevano i malati questa estate nei reparti e parliamo di efficienza? Avete costretto tutte le donne del Tirreno cosentino e dell’alto Jonio a partorire in Basilicata e parliamo ancora di deficit della Sanità calabrese: non abbiamo nemmeno un pediatra all’ospedale di Praia a Mare e diverse donne hanno partorito in ambulanza”. Calvano invoca “provvedimenti immediati. Io stesso – scrive - sono testimone del nulla che viviamo come assistenza sanitaria. Tempo fa mi sono recato al pronto soccorso di Praia a Mare per un malore ed alla porta mi hanno risposto: che cosa sei venuto a fare? Qui non possiamo fare nulla. Dov’è la dignità dei cittadini, dove sono i diritti e le garanzie per la collettività in questo caso? Siamo cittadini di serie B in Calabria? Non tutti hanno la possibilità di curarsi a Milano! Riaprite gli ospedali e rendeteli operativi al 100%. Non abbiamo lavorato una vita per assistere e subire il niente! La Sanità Pubblica è inesistente in Calabria! Mi attendo delle risposte”.



Miocomune whatsapp
  • Pagina Facebook miocomune
  • miocomune
  • Youtube miocomune
  • Instagram miocomune
telegram.jpg

contatto mail: miocomune@gmail.com

Iscriviti ai nostri canali per essere sempre informato
Clicca sulle icone, andrai direttamente ai nostri social

bottom of page