Furto all'impianto fotovoltaico: convalidato l'arresto del presunto autore
- miocomune.tv
- 6 feb 2023
- Tempo di lettura: 2 min
Aveva già recuperato dieci quintali di rame. I carabinieri lo hanno fermato mentre trasportava il materiale

CORIGLIANO ROSSANO – 6 feb. 23 – Attività dei militari del Reparto Territoriale Carabinieri di Corigliano Rossano, nel Comune di Calopezzati. Nella tarda serata dello scorso 3 febbraio è stata effettuata un’operazione che ha consentito di fare luce su uno dei molteplici raid delle organizzazioni dedite ai furti nel settore del fotovoltaico. Nella mattinata odierna, con la celebrazione del “rito direttissimo”, è stato convalidato l’arresto di u pregiudicato rumeno ed il Giudice d’Udienza ha disposto, nei suoi confronti, la prosecuzione della misura cautelare in carcere. I carabinieri sono intervenuti in un parco fotovoltaico, dove era in atto un furto di conduttori elettrici. Da tale furto, i malviventi avrebbero potuto ricavare un consistente quantitativo di rame, stimato in oltre dieci quintali. In quel contesto agrario, dove l’intervento è stato reso difficile dalla particolare conformazione del territorio e dalle altre condizioni ambientali presenti, è stato fermato un soggetto a cui era stato demandato il compito di sezionare i cavi e di caricarli su di un potente fuoristrada a sua disposizione.
Una volta bloccato, il responsabile del reato è stato identificato in un cittadino rumeno che, al suo attivo, annovera decine di precedenti penali per la stessa attività delinquenziale. Colpi che lo straniero aveva messo a segno, negli anni, in molti siti di produzione di energia elettrica dislocati tra la Sicilia e la Calabria. La conseguente perquisizione effettuata sul posto ha consentito di trovare, nella disponibilità del pregiudicato fermato, tutti gli strumenti necessari per perfezionare le complesse operazioni ordite in danno delle imprese attive nel settore delle “energie rinnovabili”.
Il fenomeno dei furti nelle vaste distese degli impianti fotovoltaici, quasi sempre dislocati in aree extraurbane isolate, negli ultimi periodi ha assunto una diffusione preoccupante. Complici i rincari delle materie prime, il rame contenuto nei conduttori elettrici degli impianti è diventato un metallo «prezioso», sempre più appetibile per le bande specializzare in questo particolare settore criminale. Per questa ragione squadre specializzate prendono di mira e cannibalizzano le strutture fotovoltaiche, creando dei danni per decine di migliaia di euro, ben più consistenti dei potenziali ricavi che i malviventi riescono a materializzare piazzando il metallo nei mercati paralleli. I furti nei campi fotovoltaici sono largamente praticati, anche perché i responsabili agiscono sapendo di poter contare sul favore offerto dalla collocazione dei siti di produzione e dalle difficoltà connesse alla loro protezione.