Sparatoria a Diamante, primi interrogatori: i due fratelli restano in carcere
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Sparatoria a Diamante, primi interrogatori: i due fratelli restano in carcere

Aggiornamento: 10 feb 2022

Davanti al Gip Elia, ieri si sono tenuti i primi interrogatori di due dei tre fratelli difesi dall'avvocato Cristian Cristiano



DIAMANTE – 8 feb. 22 - Si sono svolti nella mattinata di ieri gli interrogatori di garanzia di due dei tre fratelli coinvolti e indagati a vario titolo per la sparatoria avvenuta dopo le 20.00 di venerdì sera. Il fatto di cronaca, al bar pasticceria di Diamante della famiglia Perugino è ancora all'attenzione delle indagini dei carabinieri che hanno proceduto su ordine dell'autorità giudiziaria al sequestro dei locali. I carabinieri della compagnia di Scalea, coordinati dal capitando Andrea D'Angelo ed i militari della locale stazione di Diamante, sono giunti in breve tempo a chiudere il cerchio sui tre fratelli indagati, uno dei quali avrebbe premuto il grilletto dell'arma da fuoco ferendo Stefano e Gianluca Perugino, padre e figlio, ma da quanto è emerso, ci sarebbero ulteriori sviluppi su quanto accaduto nella serata in quel locale.


L'attività di indagine procede con il coordinamento del procuratore capo di Paola, Pierpaolo Bruni, e del sostituto, Rossana Esposito. La risposta delle istituzioni è stata rapida ed incisiva per arrivare alla soluzione delle prime fasi dell'indagine che adesso si concentra su altrettante questioni fondamentali, come, per esempio, il movente che ha indotto i tre fratelli a piombare nella serata di venerdì nel locale pubblico e ad aprire il fuoco ferendo due persone.

Intanto nella mattinata di ieri si sono svolti gli interrogatori di garanzia di due dei tre fratelli coinvolti, per i quali è stata confermata la custodia cautelare in carcere. I tre fratelli sono assistiti dall'avvocato di fiducia Cristian Cristiano. Ieri mattina, in videoconferenza davanti al giudice per le indagini preliminari, Maria Grazia Elia, sono comparsi i fratelli Massimo ed Alessandro De Rose, rispettivamente di 31 e 35 anni. Alessandro De Rose si è avvalso della facoltà di non rispondere. Mentre il fratello, Massimo De Rose, ha reso delle dichiarazioni spontanee su quanto sarebbe accaduto nella serata di venerdì, ha raccontato alcuni particolari. Ha dichiarato che sarebbe stato colpito da una coltellata che sarebbe stata sferrata dal figlio del proprietario del bar pasticceria. Fra l'altro, il coltello con la lama rotta sarebbe stato posto sotto sequestro dai carabinieri nella stessa serata della sparatoria.


Il Gip Elia al termine dell'interrogatorio di garanzia ha disposto la continuazione dello stato di fermo con la custodia cautelare in carcere per entrambi. In mattinata, invece, dovrebbe svolgersi l'interrogatorio del terzo fratello, Mattia De Rose, 28 anni. Il giovane comparirà davanti al Gip Piero Santese del tribunale di Cosenza. Mattia De Rose è sospettato di aver esploso i colpi di arma da fuoco che hanno ferito i due Perugino. Come è noto, per Mattia De Rose, il fermo è avvenuto in un secondo momento. Infatti, quest'ultimo è stato ricercato nelle ore successive ai fatti accaduti sul lungomare di Diamante, e quando ha appreso di essere nel mirino delle forze dell'ordine si è presentato spontaneamente ai carabinieri. Si punta, quindi a far luce su quanto è avvenuto nella serata di venerdì per capire i ruoli di ogni protagonista della vicenda.



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