Prodotti petroliferi: sequestro per 10 milioni di euro a imprenditori reggini
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Prodotti petroliferi: sequestro per 10 milioni di euro a imprenditori reggini

La guardia di finanza ha eseguito un'operazione nel settore dei prodotti petroliferi, con il sequestro di beni per 10 milioni di euro a imprenditori reggini


La guardia di finanza ha eseguito un'operazione nel settore dei prodotti petroliferi, con il sequestro di beni per 10 milioni di euro a imprenditori reggini

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Reggio Calabria, 16 febbraio 2024 - I finanzieri di Reggio Calabria e lo Scippo, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di beni per un valore complessivamente stimato in 10 milioni di euro, riconducibili a tre imprenditori reggini operanti prevalentemente nel settore del commercio dei prodotti petroliferi.

L'attività, sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri, in Piemonte, Lazio, Calabria e Monaco di Baviera (Germania).


Conseguenza dell'operazione "Andrea Doria"

La figura criminale degli imprenditori era emersa nell’ambito dell’operazione “Andrea Doria”, condotta dal Gioco del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Reggio Calabria, unitamente allo Scico a contrasto dell’infiltrazione della ‘ndrangheta nell’economia legale e conclusasi nell’aprile del 2021 con l’esecuzione di provvedimenti cautelari personali nei confronti di 23 soggetti, tra cui gli imprenditori, e reali per oltre 620 milioni di euro.

L’operazione, avrebbe disvelato un articolato sistema di frode fiscale, realizzata nel settore del commercio di prodotti petroliferi, imperniata su fittizie triangolazioni societarie, finalizzate ad evadere l’IVA e le accise, nonché sull’impiego di false dichiarazioni di intento, istituto che consente di acquistare in regime di non imponibilità.


I particolari dell'operazione

In particolare, l’associazione avrebbe gestito l’intera filiera della distribuzione del prodotto petrolifero dal deposito fiscale fino ai distributori stradali finali, interponendo tra queste due estremità della catena una serie di operatori economici - imprese “cartiera” di commercio di carburante, depositi commerciali e brokers locali - con lo scopo di evadere le imposte in modo fraudolento e sistematico, attraverso l’emissione e l’utilizzo delle citate dichiarazioni di intento. Le società “cartiere” avrebbero asserito fraudolentemente di possedere tutti i requisiti richiesti al fine di poter beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa di settore, acquistando il prodotto petrolifero senza l'applicazione dell’I.V.A.. Tale prodotto, a seguito di meri passaggi “cartolari” tra le società coinvolte, sarebbe stato ceduto a prezzi concorrenziali ad individuati clienti, in danno, peraltro, degli onesti imprenditori del settore.





Il sistema di ripulitura del denaro sporco

Da ultimo, il sistema di ripulitura degli incassi sarebbe avvenuto anche per il tramite di famiglie di ‘ndrangheta portatrici di interessi nel settore della distribuzione dei prodotti petroliferi. Alla luce delle richiamate evidenze, la locale Direzione Distrettuale Antimafia - sempre più interessata agli aspetti economico-imprenditoriali legati alla criminalità organizzata – ha delegato il G.I.C.O. del Nucleo Polizia Economica Finanziaria di Reggio Calabria a svolgere apposita indagine a carattere economico/patrimoniale finalizzata all’applicazione, nei confronti dei citati imprenditori, di misure di prevenzione personali e patrimoniali.


Il sequestro

Di conseguenza, nel mese di marzo 2023, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Reggio Calabria ha disposto il sequestro di tutto il patrimonio riconducibile ai citati imprenditori, costituito, nello specifico, dall’intero compendio aziendale di 20 imprese - 3 delle quali con sede in Germania - comprensivi, di 50 terreni, 10 fabbricati e 86 tra automezzi ed autoveicoli anche di lusso - oltre 1 milione di euro in denaro contante, nonché disponibilità finanziarie, per un valore complessivamente stimato in oltre 80 milioni di euro.

Quindi, con il provvedimento eseguito in data odierna, grazie agli ulteriori e mirati approfondimenti investigativi posti in essere, l'Autorità giudiziaria ha sottoposto a sequestro - allo stato del procedimento ed impregiudicata ogni diversa valutazione nel merito - ulteriori beni riconducibili ai richiamati imprenditori ed in particolare: l’intero patrimonio di una società operante nel commercio di prodotti petroliferi, 7 fabbricati ubicati tra le province di Frosinone, Roma e Novara, adibiti a deposito commerciale di carburanti, capannoni industriali e uffici, nonché posizioni finanziarie accese in Germania - per un valore complessivamente stimato in circa 10 milioni di euro.

I beni sottoposti a sequestro in data odierna, pertanto, si aggiungono al patrimonio sottoposto a vincolo nel precedente mese di maggio 2023, per un valore totale di circa 90 milioni di euro.

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