Paola, la polizia stradale sequestra una ditta di soccorso stradale
Rilevati anche reati di carattere ambientale, la polizia stradale di Paola sequestra una ditta di soccorso stradale e autodemolizioni
Paola, 11 ottobre 2024 – Sequestrata una ditta di soccorso stradale per reati ambientali, attività della polizia stradale di Paola. Aveva fatto richiesta per essere inserita nell'elenco dei custodi giudiziari di veicoli e dalle verifiche effettuate la polizia stradale di Paola scopre numerose irregolarità e gli vengono contestati diversi reati, fra i quali: gestione e smaltimento illecito di rifiuti pericolosi, sversamento di acque reflue industriali al suolo, deposito incontrollato di rifiuti. Inoltre, secondo quanto è emerso, l'azienda avrebbe esercitato attività non autorizzata di autodemolizione. E' stata cosìsequestrata una ditta di soccorso stradale; l'iniziativa è della polizia Stradale di Paola, su delega della procura della Repubblica della stessa città. Si tratta in particolare, dell'esecuzione di un decreto di sequestro preventivo relativo ad un'attività commerciale che opera, appunto, nel campo del soccorso stradale e nella custodia dei veicoli sequestrati, con sede in Paola, il cui titolare era stato deferito all'autorità giudiziaria.
Indagini ancora in corso
La posizione dell'indagato, da quanto si apprende, è al vaglio dei magistrati per reati di carattere ambientale. Fra i capi d'accusa c'è anche il reato di falso, probabilmente come conseguenza delle precedenti contestazioni. L'indagine trae spunto dall'attività di verifica, effettuata dalla Polizia Stradale di Paola e da altri enti preposti, in relazione alla richiesta effettuata dall'indagato alla locale prefettura, per essere inserito negli elenchi dei custodi. Nelle attività di verifica effettuate su delega dell'autorità giudiziaria, gli operatori della polizia stradale di Paola con personale Arpacal e tecnici comunali, hanno rinvenuto, dopo scavi effettuati nel piazzale, cisterne interrate utilizzate per smaltire acque reflue provenienti dall'impianto industriale e, si apprende, sono state scoperte, a valle del piazzale altre cisterne di raccolta di acque reflue industriali che finivano attraverso una tubazione non autorizzata in un canale di scarico che conduceva al mare, con i liquami che scorrevano direttamente sul suolo.
Riscontrate "palesi irregolarità"
Nel corso delle complesse e articolate indagini, si è potuto constatare inoltre la presenza
di un'attività non autorizzata di autodemolizione e gestione dei relativi rifiuti, che venivano smaltiti o accumulati irregolarmente. La polizia stradale ritiene che vi siano palesi irregolarità sulla tenuta dei registri e sulle dichiarazioni da presentare annualmente alla camera di commercio di Cosenza.
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