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Droga sul Tirreno, Katarion: le richieste di pena del procuratore generale Sforza

Droga, operazione Katarion sul Tirreno: in appello le richieste di pena del procuratore generale sforza per gli imputati con rito abbreviato

Operazione Katarion sul Tirreno: in appello le richieste di pena del procuratore generale sforza per gli imputati con rito abbreviato


SCALEA – 25 ott. 23 - Operazione Katarion, ieri in corte d'Appello le richieste di pena per gli imputati, al termine della requisitoria del procuratore generale Raffaela Sforza. E' in corso presso la Corte d'Appello di Catanzaro, terza sezione penale, il processo scaturito dall'operazione convenzionalmente denominata “Katarion”, relativamente al filone abbreviato. L'attività di indagine dell'inchiesta “Katarion” è terminata, come si ricorderà, nel mese di marzo del 2021. Gli imputati hanno seguito la doppia strada, alcuni hanno scelto il rito ordinario, altri l'abbreviato. Ieri, il Procuratore generale Raffaela Sforza ha concluso la requisitoria chiedendo per tutti gli imputati la conferma della sentenza di I grado che si è svolta, come è noto davanti al Gup di Paola. Due imputati hanno scelto ed ottenuto il concordato. In pratica, il concordato in appello è l'istituto previsto dal codice di procedura penale, introdotto dalla legge n. 103 del 2017, che consente alle parti di concordare sull'accoglimento dei motivi di appello, in tutto o in parte, con rinuncia agli altri eventuali motivi. In questo modo, gli imputati sarebbero messi al riparo da eventuali carcerazioni alla eventuale decisione definitiva.



Le prossime date di novembre sono dedicate alla discussione a cura dei difensori degli imputati, tranne i due che hanno ottenuto il concordato. A fine novembre potrebbe anche essere pronunciata la sentenza di II grado.

Agli imputati del processo Katarion, come è noto, viene contestato, a vario titolo, il reato di traffico di sostanze stupefacenti, aggravato dalla disponibilità di armi e dall’agevolazione della cosca. Sono circa 250 gli episodi di cessione di stupefacenti documentati dalle attività investigative, fino agli episodi estorsivi che in alcuni casi hanno riguardato imprenditori e commercianti della zona. Tra gli altri reati contestati a vario titolo: associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti; produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti; estorsione, tentata e consumata, aggravata dal ricorso al metodo mafioso; detenzione illegale di armi da fuoco.



In sostanza, quindi, il procuratore generale Sforza ha chiesto la conferma delle pene determinate in I grado, al termine della sentenza dello scorso 29 aprile 2022 emessa dal Tribunale di Catanzaro. Giuseppe Antonuccio, 30 anni, conosciuto come Garibaldi, di Cetraro, difeso dall'avvocato Cesare Badolato, è stato condannato a 6 anni di carcere e 25mila euro di multa. Mario Cianni, 57 anni di Cetraro, assistito dagli avvocati Giuseppe Bruno e Armando Sabato, è stato condannato a 18 anni di reclusione. Poldino Cianni, 38 anni di Cetraro, difeso dall'avvocato Cesare Badolato, è stato condannato a 7 anni e 4 mesi. Anna Elisa Esposito, 29 anni di Buonvicino, assistita dall'avvocato Francesco Liserre, è stata condannata a 4 anni e 2 mesi ed ha chiesto il cosiddetto concordato. Flavio Graziosi, 25 anni di Cetraro, difeso dagli avvocati Cesare Badolato e Giovanni Salzano, è stato condannato a 8 anni e 2 mesi. Alessio Presta, alias Campanellino, 27 anni, di Buonvicino, difeso dall'avvocato Francesco Liserre è stato condannato a 5 anni e 8 mesi, anche quest'ultimo ha richiesto il concordato. Alfonso Scaglione, 54 anni, di Scalea, difeso dall'avvocato Antonio Crusco, è stato condannato a 7 anni e 6 mesi. Maurizio Tommaselli, 65 anni, di Guardia Piemontese, assistito dall'avvocato Marco Bianco, è stato condannato a 9 anni e 4 mesi. Luigi Tundis, 47 anni, di Cetraro, assistito dall'avvocato Cesare Badolato, è stato condannato a 5 anni. Franco Valente, conosciuto come “Number one”, 60 anni di Scalea, già sottoposto ad una precedente misura cautelare, assistito dall'avvocato Rossana Cribari, è stato condannato a 13 anni e 10 mesi. Gianluca Vitale, 42 anni di Siderno, assistito dagli avvocati Riccardo Errigo, Giuseppe Bruno e Armando Sabato, è stato condannato a 8 anni. Concettina Zicca, 46 anni, di Cetraro, difesa dagli avvocati Armando Sabato e Giuseppe Bruno, è stata condannata a 4 anni e 8 mesi.

L'operazione Katarion era stata portata a termine dai carabinieri delle compagnie di Paola e Scalea, il 10 marzo 2021, quando avevano dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip di Catanzaro, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 33 soggetti. Poi in primo grado gli indagati avevano scelto strade diverse.



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