Confisca definitiva di beni per 40 milioni di euro a tre imprenditori
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Confisca definitiva di beni per 40 milioni di euro a tre imprenditori

Confisca definitiva di beni per 40 milioni di euro a tre imprenditori, uno condannato per concorso esterno nella 'Ndrangheta


Confisca definitiva di beni per 40 milioni di euro a tre imprenditori, uno condannato per concorso esterno nella 'Ndrangheta

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Catanzaro, 9 aprile 2024 – La guardia di finanza ha eseguito una sentenza della Corte d’Appello di Catanzaro, divenuta irrevocabile, pronunziata nei confronti di tre imprenditori, condannati tutti per intestazione fittizia di beni e autoriciclaggio ed uno anche per concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione.

I tre erano stati coinvolti in complesse indagini, anche di carattere patrimoniale, svolte dal Gico di Catanzaro, con il coordinamento della Procura Distrettuale di Catanzaro. Nel marzo 2021 era scattata l’operazione “Coccodrillo”, con misure cautelari per dieci indagati e con un sequestro preventivo di quote societarie, relativi compendi aziendali di cinque società.


Erano stati anche ricostruiti dai finanzieri gli stretti legami con le famiglie di ’ndrangheta Arena di Isola Capo Rizzuto (KR) e Grande Aracri di Cutro (KR), che nel tempo avevano consentito alle società del “Gruppo Lobello” di assumere una posizione di assoluto rilievo nelle forniture di calcestruzzo e nell’assunzione di importanti appalti pubblici nel settore edile e, al tempo stesso, di essere escluse da pretese estorsive di matrice mafiosa.

Le attività investigative hanno ricondotto agli indagati la titolarità di fatto di diverse società, formalmente intestate a prestanomi nonché di tracciare il flusso di cospicue somme di denaro di presunta origine illecita.


All’esito delle varie fasi processuali, con sentenza definitiva, Giuseppe Lobello è stato riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa, auto-riciclaggio, trasferimento fraudolento di valori ed estorsione, ed è stato condannato alla pena di 8 anni e 10 mesi di reclusione, mentre Antonio e Daniele Lobello, sono stati riconosciuti colpevoli dei reati di auto-riciclaggio e trasferimento fraudolento di valori, e conseguentemente condannati rispettivamente a 3 anni e 3 anni e 4 mesi di reclusione. Con la sentenza è stata, inoltre, disposta la confisca, in via definitiva, di due società e di due consorzi, fittiziamente intestati a terzi, per un valore stimato in circa 40 milioni di euro (sino ad oggi in gestione giudiziale), nonché di somme di denaro pari a circa un milione di euro.


La confisca dei patrimoni illeciti, posta in esecuzione dalla Procura Generale di Catanzaro e operata dalla Guardia di Finanza, restituisce allo Stato ingenti ricchezze illecite accumulate, nel tempo, dalla criminalità organizzata.

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