Truffa on line tra Torino e Corigliano Rossano, coinvolta una donna calabrese
Truffa on line su whatsapp e YouTube, una donna calabrese di Corigliano Rossano, difesa dall’avvocato Francesco Nicoletti, è indagata nell’ambito dell’inchiesta coordinata dalla Procura di Torino

Corigliano Rossano, 2 febbraio 2025 - Una donna di 46 anni, di Corigliano Rossano, difesa di fiducia dall’avvocato Francesco Nicoletti, nell’inchiesta coordinata dalla Procura di Torino, coinvolta in una truffa telematica on line a livello nazionale perpetrata attraverso whatsapp e Youtube.
Alla donna sono stati recentemente notificati sia un’ordinanza disposta in via d’urgenza che un decreto di sequestro preventivo, emessi dal giudice per indagini preliminari del Tribunale di Torino, poiché indagata unitamente ad altre due persone, un campano e un veneto, del reato di truffa aggravata.
L'accusa
Secondo l’accusa, in concorso tra di loro e con ulteriori soggetti non ancora identificati, avrebbero truffato una donna contattata tramite whatsapp e un’utenza telefonica estera, alla quale avrebbero offerto un’opportunità di lavoro in smart working che prevedeva l’apposizione di “like” su alcuni video pubblicati su YouTube. Per rafforzare l’apparente affidabilità dell’offerta, avrebbero corrisposto somme di denaro per tale attività, simulando così un contesto sicuro e credibile. Successivamente, le avrebbero proposto investimenti apparentemente vantaggiosi, inducendola in errore sulla loro reale affidabilità e sulla veridicità delle operazioni finanziarie. Ingannata da tali raggiri, la vittima avrebbe effettuato bonifici bancari per una somma ingente, parte della quale accreditata su un Iban collegato a una Postepay intestata alla 46enne. A tutti gli indagati si contesta, inoltre, l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolarne la pubblica e privata difesa, per via dell’utilizzo di strumenti telematici e a distanza.
Il provvedimento
Da qui il provvedimento emesso dal Gip con cui è stato ordinato il sequestro preventivo della somma indicata in denuncia dalla vittima e presente sulla carta Postepay intestata all’indagata. Nei giorni scorsi, inoltre, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Torino ha notificato alla donna calabrese, attraverso l’ufficio di polizia centro operativo per la sicurezza cibernetica Calabria, sezione operativa per la sicurezza cibernetica polizia postale delle comunicazioni Cosenza, una richiesta di interrogatorio nel corso del quale la stessa si è dichiarata estranea ai fatti in contestazione.
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