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Sequestro: quote societarie a San Marco Argentano e appartamento a Belvedere

Aggiornamento: 25 set

La guardia di finanza della compagnia di Paola ha eseguito il sequestro di quote societarie a San Marco Argentano e di un appartamento a Belvedere Marittimo, indagato un uomo con riconosciuta "pericolosità sociale"


La guardia di finanza della compagnia di Paola ha eseguito il sequestro di quote societarie a San Marco Argentano e di un appartamento a Belvedere Marittimo, indagato un uomo con riconosciuta "pericolosità sociale"

San Marco Argentano, 11 settembre 2024 - I finanzieri del comando provinciale di Cosenza hanno eseguito un provvedimento emesso dal Tribunale di Catanzaro, sezione per l’applicazione delle misure di prevenzione con il sequestro, finalizzato alla successiva confisca, di un immobile a Belvedere Marittimo e di quote societarie nella disponibilità di un imprenditore di San Marco Argentano, connotato, si apprende, da un’elevata “pericolosità economico-finanziaria”.

La richiesta di sequestro, a conclusione delle indagini svolte dalle fiamme gialle della compagnia di Paola. Nell'ambito delle attività di indagine è stata riconosciuta la “pericolosità sociale”, in relazione alle numerose condanne, anche definitive, pronunciate a suo carico per reati fiscali e contro il patrimonio, attività criminose che hanno consentito all’imprenditore di accumulare un ingente patrimonio, ritenuto non coerente con la capacità reddituale dallo stesso dichiarata.


La guardia di finanza della compagnia di Paola ha eseguito il sequestro di quote societarie a San Marco Argentano e di un appartamento a Belvedere Marittimo, indagato un uomo con riconosciuta "pericolosità sociale"

Il sequestro a Belvedere Marittimo

Il sequestro di prevenzione ha riguardato l'appartamento a Belvedere Marittimo oltre alle quote societarie di un’impresa operante nel settore del commercio all’ingrosso di prodotti alimentari.

Il valore dei beni in sequestro, stimato in oltre 300 mila euro, è risultato infatti sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati dall'indagato, dal suo nucleo familiare e dai soggetti giuridici allo stesso riconducibili, pertanto gli stessi sono stati ritenuti acquisiti grazie ai proventi delle illecite condotte poste in essere dal destinatario del provvedimento.

“L’attività di servizio eseguita – conferma la guardia di finanza - testimonia, ancora una volta, l’elevata attenzione mantenuta dalla Guardia di Finanza che continua a essere rivolta all’individuazione e alla conseguente aggressione dei patrimoni e delle disponibilità finanziarie illecitamente accumulate, allo scopo di arginare l’inquinamento del mercato e favorire la libera concorrenza, con l’intento di ripristinare adeguati livelli di legalità e tutelare la sana imprenditoria assicurando la trasparenza e la sicurezza pubblica”.


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