"Re nudo”, cade il reato di associazione per uno degli indagati
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"Re nudo”, cade il reato di associazione per uno degli indagati

Aggiornamento: 12 gen 2021

La decisione del Tribunale della Libertà accoglie le richieste dell'avvocato Luigi Crusco in riferimento all'indagato nell'operazione "Re nudo”, Giuseppe Mandato


SCALEA – 10 gen. 20 - Si registrano ulteriori importanti novità in relazione all'indagine “Re nudo”, l'operazione dei carabinieri della compagnia di Scalea dello scorso 16 dicembre. Il Tribunale della libertà di Catanzaro, seconda sezione penale, ha accolto il ricorso formulato dall'avvocato Luigi Crusco, del foro di Paola, per la situazione di Giuseppe Mandato, 36 anni, di Scalea, fino a ieri destinatario della misura degli arresti domiciliari, disposta dal Gip del Tribunale di Paola. Accogliendo il ricorso dell'avvocato Luigi Crusco, il tribunale catanzarese ha annullato l'ordinanza del Gip del 7 dicembre scorso, limitatamente al reato contestato al capo 65. Una decisione che fa riferimento alla contestata associazione per delinquere, fra tutti i titolari delle scuole guida ed il principale indagato, Mario Russo. Il primo comma, dell'articolo 416 del Codice penale, l'associazione appunto rende particolarmente grave il reato associativo, che è contestato nella sua permanenza fino a ieri. Gli argomenti sottoposti dalla difesa alla valutazione del Tribunale della Libertà hanno sollecitato ulteriori valutazioni, quantomeno in riferimento alla partecipazione di Giuseppe Mandato all' associazione. Il provvedimento riveste una certa importanza, anche se ancora non si conosce la motivazione, perchè potrebbe aprire nuove valutazioni in ordine alla posizione degli altri partecipi, che hanno una contestazione simile al Mandato.



Per quest'ultimo è stata disposta anche la sostituzione degli arresti domiciliari con l'obbligo di dimora nel comune di Scalea. Sempre per Giuseppe Mandato, il Tribunale del riesame di Cosenza, su richiesta dell'avvocato Luigi Crusco, ha annullato l'ordinanza del Gip, relativamente al sequestro preventivo della “Global Service” e all'interdizione dell'esercizio dall'attività della stessa stessa impresa. La Global Srvice, secondo il tribunale della libertà di Cosenza: “Non può ritenersi strutturalmente ed intrinsecamente asservita alla commissione dei delitti posti in essere dal suo titolare, ove si consideri che le condotte illecite, emerse nel corso delle indagini, sono tutte relative alle (sole) pratiche di rinnovo delle patenti, mentre alcuna illiceità è emersa in riferimento alle attività ulteriori dell'impresa”.

Lo stesso Tribunale della Libertà, sempre su istanza dell'avvocato Luigi Crusco, ha annullato l'ordinanza di sequestro di una pensione di invalidità.

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