Praia a Mare, demanio, l'intervento del vicesindaco Malvarosa all'audizione al Senato
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Praia a Mare, demanio, l'intervento del vicesindaco Malvarosa all'audizione al Senato

Aggiornamento: 24 nov 2023

Praia a Mare, demanio, l'intervento del vicesindaco Malvarosa all'audizione al Senato sulla cosiddetta "Legge Praia"


Praia a Mare, demanio, l'intervento del vicesindaco Malvarosa all'audizione al Senato sulla cosiddetta "Legge Praia"

PRAIA A MARE – 23 nov. 23 - Il giorno dopo l'audizione al Senato sulla questione della cosiddetta sdemanializzazione dei fabbricati di Praia a Mare, c'è un cauto ottimismo e sul demanio c'è da registrare l'intervento del vicesindaco Malvarosa sulle questioni legate alla cosiddetta Legge Praia. Come è noto, gran parte dell'abitato, compresi beni comunali, ed attività commerciali insistono su terreni demaniali. È stato avviato un processo, iniziato in passato con una legge ad hoc chiamata proprio “legge Praia” che, però con il passare del tempo, ha perso efficacia. Ora i cittadini si trovano fra l'incudine ed il martello, tant'è che è necessario trovare una ulteriore soluzione burocratica affinche i beni possano essere trasferiti definitivamente ai privati. Sull'audizione al Senato abbiamo già riferito,



Il sindaco di Praia a Mare, Antonino De Lorenzo ha evidenziato: “L'impegno di Fratelli d'Italia risulta oggi fondamentale per dare finalmente una soluzione alla questione del demanio a Praia a Mare, che si trascina da circa 40 anni”. Si cerca di mandare in porto il disegno di legge numero 500, primo firmatario il senatore Orsomarso che propone, appunto, la modifica alla legge 113/83, cosiddetta ”legge Praia”, con la quale era stata autorizzata la cessione al comune di Praia a Mare di un compendio demaniale marittimo di circa 18 ettari per poi cederlo in lotti ai singoli occupanti e concessionari. Il vicesindaco Malvarosa, presente in commissione, è stata chiamata a chiarire in maniera più semplice la situazione. La stessa Malvarosa ha spiegato che “la legge 113 stabiliva i principi generici, ovviamente lasciando all'ente la possibilità di stabilire le modalità con atti successivi: deliberazioni di consiglio e di giunta. Nel tempo – ha ricordato Malvarosa - c'è stato

un iter svolto proprio dall'ente che ha elaborato tutti i successivi atti. La proposta d'acquisto è stata elaborata dall'ente stesso; e quindi è stata la pubblica amministrazione ad occuparsi di come si sarebbe dovuti arrivare all'atto”.



Il problema attuale è che, come ha evidenziato Malvarosa nell'aula del Senato: “per i cittadini, oggi la conseguenza è che, potendo acquistare questi lotti dal 1983, si ritrovano nel 2023, molti pur essendo legittimi occupanti, rispondendo a tutti i requisiti della legge, legittimi possessori in quanto eredi, avendo pagato quanto richiesto, all'esito della trattativa con il demanio. Oggi, però, non si possono trasferire i lotti. Abbiamo dei cittadini che hanno pagato le quattro rate stabilite, si sono rivolti ai notai per poter stipulare gli atti e hanno ottenuto dei certificati notarili in cui viene affermato che il compendio non può essere trasferito”. Un problema da risolvere per il vicesindaco Malvarosa, per consentire a chi, di fatto, ha pagato di venire in possesso del bene; “perché il comune ha acquistato con i soldi versati dai cittadini e in parte con soldi di cassa, per coloro che non avevano versato”. Malvarosa evidenzia anche un altro aspetto che viene fuori: “Dalla corte dei conti si chiede all'ente di rientrare per le somme anticipate ai cittadini. L'iter

è scandito dalla pubblica amministrazione e oggi la soluzione va trovata”. “Una proposta che non è un condono e non provoca danni erariali allo Stato, che ha già incassato quanto dovuto”, è stato chiarito dai relatori in corso di audizione.


IL VIDEO DELL'AUDIZIONE AL SENATO



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