Botte al disabile, per i maltrattamenti, emesse misure per tre persone a Corigliano-Rossano
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Botte al disabile, per i maltrattamenti, emesse misure per tre persone a Corigliano-Rossano

Corigliano Rossano, i carabinieri hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di alcuni familiari di un uomo disabile che è stato picchiato e ridotto in stato di denutrizione. I video sono finisti sui social


Corigliano Rossano, i carabinieri hanno eseguito tre misure cautelari nei confronti di alcuni familiari di un uomo disabile che è stato picchiato e ridotto in stato di denutrizione. I video sono finisti sui social

Corigliano Rossano, 10 aprile 2024 - I Carabinieri della Stazione di Corigliano Calabro Centro hanno eseguito tre misure cautelari del "divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla parte offesa" nei confronti di tre persone, componenti di un unico contesto familiare e legate da vincoli di parentela con la parte offesa.

I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Castrovillari su richiesta della Procura della Repubblica, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio che ha coordinato le indagini.

Le tre persone sono gravemente indiziate di aver posto in essere una serie di condotte violente sfociate in un contesto di "maltrattamenti contro familiari o conviventi" ai danni di un loro congiunto, un uomo disabile.

Le indagini

Le indagini sono scattate a seguito della diffusione sui social network di un video che mostrava l'uomo disabile mentre veniva picchiato da più persone.

Il video ha subito attirato l'attenzione dei Carabinieri, che hanno avviato un'attività investigativa finalizzata ad identificare i protagonisti della vicenda e a ricostruire i fatti.

Le accuse

Dalle indagini è emerso che l'uomo disabile era sottoposto a continue vessazioni da parte dei suoi familiari, che lo picchiavano, lo privavano di cibo e di denaro e lo tenevano in condizioni di estrema precarietà.

Le misure cautelari

Il Gip ha riconosciuto la gravità del quadro indiziario e ha disposto l'allontanamento della parte offesa dal contesto familiare e le misure dovranno essere eseguite con le modalità di controllo elettronico nei confronti dei destinatari

I tre indagati, non potranno più avvicinarsi o comunicare con la vittima.

Un caso di grave maltrattamento

Il caso di Corigliano è un esempio di come la violenza possa manifestarsi anche all'interno delle mura domestiche e colpire le persone più fragili.

L'intervento tempestivo dei Carabinieri e della Procura ha permesso di sottrarre la vittima alle continue vessazioni e di garantirle la protezione di cui necessita.

I fatti

I fatti per i quali i Carabinieri, con il coordinamento della Procura della Repubblica, hanno proceduto risalgono alla metà dello scorso mese di marzo quando in ambito locale, attraverso i principali Social Network, era stato diffuso un video, assolutamente deplorevole, dove una persona fragile, facilmente assimilabile ad una condizione di disabilità, veniva picchiata senza remore da più soggetti. Delle immagini che hanno scosso molte coscienze e creato l’indignazione di diversi utenti, alcuni dei quali hanno ritenuto opportuno segnalare quanto stava circolando sul web ai Carabinieri. Il video è stato quindi acquisito e, seguendo le indicazioni della Procura, è poi divenuto oggetto di un’accurata analisi finalizzata, in prima battuta, ad identificare tutte i protagonisti di questa triste vicenda e poi per appurare quali fossero le prove per dimostrare le responsabilità personali degli indagati.


il disagio

Gli approfondimenti hanno aperto uno spaccato desolante poiché il diversamente abile maltrattato, una volta individuato, è stato trovato in una condizione di disagio estremo, connotato soprattutto da un evidente stato di denutrizione e di abbandono, ciclicamente sottoposto a percosse e privato di ogni sostegno economico, nonostante percepisse la pensione di invalidità. Dalle stesse attività sono poi emersi gli elementi di prova posti a sostegno delle accuse per i maltrattamenti che vengono addebitati ai soggetti gravemente indiziati di esserne stati responsabili verso il loro congiunto.


Rapidità nelle indagini

Un aspetto importante, che merita di essere richiamato, attiene alla celerità con la quale gli Organi dello Stato si sono mossi dopo la segnalazione del video, che hanno agito sui diversi livelli con il fine principale di aiutare un soggetto fragile costretto a vivere delle evidenti sofferenze, sia fisiche che mentali.

Il Gip ha riconosciuto la gravità del quadro indiziario, che sarà oggetto di ulteriori valutazioni alla luce degli elementi che gli indagati intenderanno fornire, ed ha accolto, anche se in modo difforme dalla richiesta del PM circa la gravità delle misure da applicare, l’istanza cautelare e provvisoria.

La parte offesa è stata pertanto allontanata dal contesto dove viveva e ricollocata in una struttura capace di sostenerlo e di venire incontro a quelle che sono le sue reali esigenze, per consentirgli di vivere una vita quanto più dignitosa possibile.

I destinatari delle misure cautelari ora non potranno più avvicinarsi o comunicare con la parte offesa.

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