Scalea, trasporti e viabilità: si rischia di cambiare il futuro del territorio
L'intervento del gruppo "Per Scalea" sulla questione dell'alta velocità e sulla Scalea- Mormanno
SCALEA – 14 giu. 21 - Il gruppo di opposizione “Per Scalea” con Angelo Paravati torna ad affrontare il tema dei trasporti e delle vie di comunicazione. Una questione che andrebbe presa con il polso fermo. Secondo il gruppo di Paravati: “Questa assurda politica delle vie di comunicazione ci tramortirà. Per salvarci abbiamo bisogno di una reazione forte”. Nei giorni scorsi, Paravati, aveva già chiesto l'organizzazione di un consiglio comunale aperto per avviare iniziative tese a fare chiarezza sui progetti futuri sulla linea ferroviaria che, a quanto pare, bypasserebbe la fascia tirrenica per preferire la linea montana per l'alta velocità. Il progetto potrebbe essere: meglio costruire una linea nuova che ammodernare quella vecchia”. Ma in molti non sembrano essere d'accordo. “La nuova linea dell’alta velocità, così com’é concepita – afferma Paravati - non serve alle regioni del sud ma solo a portare ancora le nostre risorse verso nord.
Non ci vuole molto a capire che il nuovo tragitto del trasposto ferroviario non ha nulla a che fare con l’economia delle regioni meridionali, per lo più turistica, e non avrà grosse ricadute neanche per le città interne che lo ospiteranno, ma sembra piuttosto orientato a favorire gli spostamenti dai grandi centri meridionali verso quelli settentrionali. Se ci fosse stata attenzione alla nostra economia, la linea ferroviaria avrebbe dovuto potenziarsi in prossimità delle località turistiche costiere, che da giugno a settembre ospitano migliaia di persone contribuendo in maniera decisiva alla formazione del reddito reale della nostra regione. Sarebbe stato anche un modo per potenziare il settore turistico nazionale rispetto a quello estero, ma evidentemente gli interessi del momento sono altri. Una cosa simile si verificò anche per il tracciato dell’autostrada, e pur di farla passare per l’interno si realizzò uno dei tratti peggiori dell’intera rete nazionale, con effetti negativi per tutto il Meridione». È importante la presenza delle vie di comunicazione. Da questo dipende lo sviluppo delle aree. “Da Tortora a Paola, non c’è un solo paese – commenta Angelo Paravati - che non abbia subito l’influenza del passaggio della ferrovia e non vi abbia investito risorse decisive. Negli anni sessanta è bastato spostare verso mare il tracciato della SS.18 per far sì che intere comunità dei paesi interni spostassero i loro investimenti verso mare. Il posizionamento di strade e ferrovie ha, nello sviluppo delle comunità, la stessa importanza che un tempo avevano i fiumi, in prossimità dei quali sorgevano paesi e città.
Di fronte a queste constatazioni, ben presenti nel pensiero di chiunque si interessi al futuro del proprio territorio ed abbia rispetto per le risorse che vi ha investito, appare evidente quanto sia inaccettabile che con pochi segni di matita si vada a compromettere l’esistenza ed il futuro di intere comunità, famiglie, persone, aziende, che non sono nate dal nulla, ma da sacrifici, emigrazione, sudore, dedizione.
Cambiare con tanta faciloneria e superficialità i destini dei territori è assurdo, e la politica locale non può rimanere inerte. La politica deve rappresentare gli interessi del territorio e, se serve, deve farlo in maniera forte.
Di fronte al problema delle vie di comunicazione, dall’alta velocità alla mancata realizzazione della Scalea-Mormanno, e finanche di fronte alla soppressione della fermata del Frecciarossa, stiamo assistendo ad un silenzio pericolosissimo, segno di incapacità del territorio di alzare la testa e far sentire la propria voce. Noi riteniamo invece che questa voce debba emergere, forte e decisa, a cominciare da chi ci rappresenta in Parlamento fino ai rappresentanti regionali, provinciali e locali, perché l’assetto delle vie di comunicazione è determinante per il futuro dei territori e la politica ha il dovere inderogabile di occuparsene in maniera utile per le collettività rappresentate”.
Pare che il lotto Praia-Tarsia sia stato già finanziato, tuttavia il progetto definitivo dovrà essere approntato, riguardo questo lotto, entro giugno 2022. In effetti la scelta anche se non favorevole all'Alto Tirreno sarebbe potuto andare addirittura peggio perchè c'era l'alternativa Lagonegro-Tarsia che per nostra fortuna, è stata scartata. Premesso che con l'eventuale utilizzo della linea costiera sarebbe stata più breve oltre che decisamente meno costosa, c'è da chiedersi il motivo per il quale si è scelta la deviazione nella valle del Crati: forse si ritiene che abbia un bacino di utenza più numeroso? Infatti nell'entroterra di Tarsia e lungo la linea per raggiungere Cosenza non dista molto il comune di Corigliano-Rossano quasi 75 mila ab., Cassano allo Ionio quasi 1…