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Scalea, "perché negarsi la possibilità di un porto”. L'opposizione incalza

Il gruppo "Per Scalea” riapre la questione di un porto turistico visto come un'opportunità per il territorio


SCALEA – 30 mar. 21 - L'opposizione batte sull'opportunità di realizzare un porto turistico a Scalea. Un progetto che più volte e in varie forme è spuntato nel corso degli anni. Una struttura che divide la popolazione fra favorevoli e contrari, ma anche i favorevoli sull'ubicazione. L'idea progettuale che era andata più vicina alla realizzazione è stata quella del porticciolo attorno a Torre Talao. Poi naufragata per una serie di motivi. Sulla carta, si prevedeva una profonda trasformazione dell'area a mare, si arrivava persino a immaginare la Statale 18 come un'isola pedonale con tanti negozi e la strada statale, invece, deviata a monte secondo un altro progetto del quale si è discusso da tempo, ma che non ha mai trovato supporto concreto. La questione è stata riaperta in concomitanza con la partecipazione dell'amministrazione di Scalea al parco marino della Riviera dei cedri.



Chi è favorevole alla realizzazione del porto, vede nell'adesione al Parco Marino una sorta di archiviazione finale dell'opera marittima per le limitazioni che l'area protetta dovrebbe prevedere. Il gruppo di opposizione “Per Scalea” con Angelo Paravati è tornato sulla questione e, in una nota, sostiene: “Per una città di mare avere un proprio porticciolo vuol dire disporre di una risorsa fondamentale per la propria offerta turistica e per la propria economia in genere. Tutti i paesi della nostra costa si stanno adoperando per avere il proprio porto. Da Tortora a Belvedere, i maggiori centri sono tutti proiettati su questo traguardo, riconoscendone un grande valore di crescita”. Anche su questa ipotesi le opinioni sono da tempo divise. La portualità diffusa che si stava sviluppando negli anni scorsi, oggi sembra aver registrato una frenata. Anche perché i numeri del turismo portuale sembrano andare in controtendenza rispetto al passato. Il gruppo “Per Scalea” pone in evidenza però che: “La stessa vicina Maratea trae grandi benefici dal proprio porto, sia sul piano funzionale ed economico, che come motivo di arricchimento urbanistico nonché tradizionale meta di visite turistiche. Un porto può essere anche motivo di arricchimento in termini di bellezza del paesaggio. Il discorso sull'ottenimento di un approdo portuale a Scalea non va evitato, perché in questo caso il peccato sta nella rinuncia aprioristica ed immotivata. Il discorso merita, invece, di essere affrontato senza alcun pregiudizio né su "se farlo", né sul "come e dove farlo", perché ne va del giusto modo di costruire il futuro della città.

In questi casi non ci sono soluzioni giuste a prescindere. Negarsi la possibilità è sbagliato quanto imporre la costruzione. L'unica cosa giusta da fare – conclude la nota - è coinvolgere la città nella scelta, perché si tratta di opera di grande rilievo per tutti”.



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