Scalea, "illegalità" diffusa: l'analisi in consiglio comunale
- miocomune.tv
- 1 feb 2023
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Ieri la seduta pubblica con la presenza dei rappresentanti politici, sindacali, delle associazioni

SCALEA – 1 feb. 23 - Ieri pomeriggio un consiglio comunale per affrontare la tematica che aveva all'ordine del giorno un solo punto: “Analisi della situazione di illegalità diffusa sul territorio del
Tirreno Cosentino dopo gli ultimi episodi criminali verificatesi a Scalea”. La città tirrenica è stata protagonista di episodi che si sono verificati a ruota e che seguono anche il violento incendio a Diamante dei Pullman della ditta Preite. Il pestaggio nell'isola pedonale di piazza Caloprese, che ha fatto il giro di tutti i telegiornali nazionali con un video esplicito che non lascia dubbi, l'incendio dello stabilimento balneare “Da Pietro”, una prova di dimostrazione di mafiosità. E, allora, la discussione si è resa necessaria, allargata anche agli altri sindaci dei comuni della fascia tirrenica e ai rappresentanti delle associazioni.
Al consiglio comunale, fra gli altri, erano presenti: il consigliere regionale Pietro Santo Molinaro della Lega Salvini, presidente della commissione consiliare contro il fenomeno della ‘ndrangheta; la consigliera regionale di Fratelli d'Italia, Sabrina Mannarino, diversi sindaci dei centri del Tirreno, i sacerdoti, rappresentanti dei sindacati e delle associazioni. “ “Gli eventi accaduti impongono una riflessione seria – ha detto il sindaco di Scalea Perrotta -, ma soprattutto una soluzione a livello istituzionale”. Per il sindaco Perrotta è necessario un intervento massiccio delle istituzioni, a qualsiasi livello: da quello comunale a quello nazionale, provinciale e regionale. “Un intervento – ha detto – proporzionato all'offesa. Non vi sia in questi casi una gerarchia di responsabilità o una devoluzione di competenze, ma una unità di intenti e di interventi. Chi deve, faccia qualcosa e lo faccia subito”. L'obiettivo è quello specificato nei tavoli della Prefettura: è anche necessario incrementare il controllo sul territorio delle forze dell'ordine.
«E' l'atteggiamento mafioso – ha detto Perrotta – che deve essere bandito». Il consigliere di opposizione Orrico ha richiamato l'attenzione sul progetto della videosorveglianza. Il sindaco Perrotta ha affermato: «Abbiamo iniziato a progettare nel 2020, ma non siamo stati ammessi a finanziamento quando è stato deciso che il livello di rischio dovesse essere abbassato. Nonostante tutto abbiamo ripresentato il progetto con una parte di cofinanziamento importante, per 70 mila euro». Il sindaco ha confermato di aver colloquiato con il prefetto Massidda, attualmente al ministero degli interni, con quest'ultimo è stato programmato un incontro al Viminale per affrontare il discorso della videosorveglianza. Il verbale del consiglio comunale di ieri sarà un efficace testimone per cercare di smuovere la politica nazionale a concedere il sistema di telecontrollo che, ha precisato Perrotta: «Non deve essere messo tra i successi dell'amministrazione, ma come un doveroso step che il comune di Scalea deve compiere». Perrotta ha anche ringraziato tutte le forze dell'ordine impegnate sul territorio per il lavoro silenzioso ed efficace che svolgono. «La città – ha aggiunto il sindaco di Scalea – ha bisogno di pace, nei rapporti interpersonali, in quelli istituzionali, nella vita di tutti i giorni. Se è vero, come è vero, che Scalea non è una città violenta: ci sono però dei violenti, anche tra i ragazzi, che non devono avere nessun tipo di alibi, scuse e protezioni. Neanche da parte dei genitori. Essere costruttori di pace, però – ha detto il sindaco – vuol dire volerla realmente. Parlare di pace e non volere la pace, rende tutto vano e vuoto».