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Scalea, ambulanza ferma: il servizio ai privati. Denuncia di Fp-Cgil

L'autoambulanza di servizio a Scalea attende una riparazione, che tarda ad arrivare. Allo stesso tempo, da mesi il servizio viene garantito con un'autoambulanza privata



Foto di repertorio

SCALEA – 25 gen. 22 - L'emergenza urgenza per la fascia dell'alto Tirreno cosentino rappresenta sempre uno scoglio da superare. E se ai problemi ormai atavici e ben noti di tipo strutturale si uniscono anche ulteriori difficoltà che potrebbero essere evitate con un piccolo sforzo, allora non c'è alcun dubbio sui timori della popolazione che vive in questa fascia di territorio che si traduce in una corposa migrazione sanitaria. L'ennesima problematica è messa sul tavolo da Vincenzo Casciaro, segretario generale Fp-Cgil del comprensorio Pollino Sibaritide Tirreno. “Da mesi – denuncia il sindacalista in una nota - l'autoambulanza di servizio a Scalea attende una riparazione, che tarda ad arrivare. Allo stesso tempo, da mesi il servizio viene garantito con un'autoambulanza privata, che l'Asp di Cosenza paga puntualmente”. La questione diventa particolare perchè il problema del mezzo non è legato ad un guasto meccanico, ma ad un problema di attrezzatura, altrettanto importante, a corredo del mezzo sanitario.


“La riparazione di cui ha bisogno il mezzo di proprietà dell'Azienda sanitaria provinciale – rivela Vincenzo Casciaro - in realtà non riguarderebbe un danno enorme; sembrerebbe che il problema non sia di ordine meccanico, ma una disfunzione che renderebbe inutilizzabile la barella interna. Insomma, un problema di poco conto. Che, però, non si riesce a risolvere, nonostante le tante sollecitazioni provenienti dalla postazione lavorativa”. A catena, quindi, si sprigionano numerose situazioni da risolvere che, se non risolte, possono gravare sui bilanci della stessa Asp e quindi sulle spalle dei cittadini. “In sostituzione – conferma il sindacalista della Fp-Cgil – vengono mandate altre ambulanze, tutte al limite dell'efficienza e, di fatto, inutilizzabili, nonostante i sacrifici e la solerzia degli operatori. Tale situazione sta creando grave disagio ai lavoratori addetti al 118, che si devono sobbarcare attività di lavoro diverse da quelle cui sono preposti.


Ma a risentirne è soprattutto la collettività di quella parte di territorio: in caso di necessità, infatti, il mezzo privato dovrà partire da Belvedere, aumentando di gran lunga i tempi di percorrenza e, quindi, mettendo a rischio il paziente che deve essere soccorso”. Ma ci sono ulteriori difficoltà evidenziate da Vincenzo Casciaro e che devono essere poste a conoscenza dei cittadini.

“In caso di trasporto di un paziente covid o sospetto tale – aggiunge il sindacalista Casciaro - la stessa autoambulanza privata si deve recare a Cetraro per la necessaria sanificazione, poiché a Scalea non è stato ancora assegnato un sanificatore all'ozono. Anche questo, non fa che aumentare vistosamente i costi di gestione”. A questo punto, la Fp- Cgil comprensoriale, già da alcuni giorni, ha scritto al responsabile del Suem 118 dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, dott. Riccardo Borselli, affinché provveda urgentemente a dare disposizioni, in merito sia alla riparazione dei mezzi di proprietà aziendale, che alla fornitura di un sanificatore, in modo da ripristinare un

corretto servizio per il presidio di Scalea e abbattere gli elevati costi di gestione, che stanno finendo per avvantaggiare solo il servizio privato.



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