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Rifiuti, ancora difficoltà nell'area jonica per la chiusura dell'impianto di Bucita

  • Immagine del redattore: miocomune.tv
    miocomune.tv
  • 3 feb 2022
  • Tempo di lettura: 3 min

Aggiornamento: 7 feb 2022

I cancelli restano chiusi e l'emergenza si riflette sui territori dove cominciano a stazionare i rifiuti



CORIGLIANO ROSSANO – 3 feb. 22 - Il problema rifiuti è diventato anche emergenza. I cancelli restano chiusi nella discarica di Bucita e il personale è stato mandato in ferie. I disservizi sui territori sono dovuti ai “perduranti blocchi” nei conferimenti presso l’impianto finale di trattamento di località Bucita, sito nel comune di Corigliano-Rossano. La situazione di criticità e di emergenza non accenna a diminuire, mentre non si intravedono soluzioni nell’immediato. Intanto in una nota, l’azienda Ecoross ha voluto ringraziare i propri operatori “per gli sforzi messi in campo” e condivide i disagi dei cittadini derivanti da una situazione ormai divenuta ordinaria. La società crotonese Ekrò avrebbe adottato la linea dura a causa della posizione debitoria di alcuni comuni e per l’impossibilità di conferire gli scarti della lavorazione negli altri impianti. “Di fronte alle problematiche che hanno determinato lo stallo nei conferimenti dei rifiuti non differenziabili e della frazione organica, a poco o nulla, purtroppo, sono valsi gli sforzi messi in campo e le conseguenze sono palesi in tutti i Comuni che afferiscono all’impianto regionale. L’azienda Ecoross, gestore dei Servizi di Igiene Urbana in alcuni dei Comuni interessati – si legge in una nota - manifesta il proprio disappunto evidenziando come a fronte dell’impegno e dello sforzo profuso da tanti operatori e autisti, ai quali rivolge un sentito ringraziamento, non sia stato possibile porre un freno ai disservizi che continuano a verificarsi anche nelle quotidiane attività di raccolta dei rifiuti per cause che non dipendono dall’azienda”.


Il sindaco di Corigliano Rossano, Flavio Stasi, era intervenuto nei giorni scorsi: «L’attuale blocco dei conferimenti di rifiuti presso l’impianto di trattamento pubblico di Bucita è ingiustificato. Nella gestione delicatissima, in perenne emergenza, del ciclo dei rifiuti calabrese è necessario garantire la massima collaborazione tra i vari soggetti in campo ed evitare di acuire inutilmente i disagi per i territori e cittadini. Pur comprendendo le difficoltà dei gestori in un contesto del genere, rallentare o addirittura bloccare i conferimenti alla luce di ritardi amministrativi causati da problemi di salute di un dirigente Ato è semplicemente ingiustificabile e rappresenta una deliberata interruzione di servizio essenziale della quale è stata interessata l’autorità competente». L’emergenza è ormai a carattere ordinario e non più straordinario, secondo Ecoross: “diviene giorno dopo giorno sempre più difficile avere la certezza dei conferimenti e definire i tempi per il ritorno alla normalità, così come diventa sempre più difficile far comprendere l’intera problematica ai cittadini che prendono d’assalto i centralini telefonici degli uffici aziendali lamentando i disservizi.


Più che legittime le rimostranze dei cittadini, condivise appieno da Ecoross che, pur rappresentando la prima interfaccia degli utenti, non ha responsabilità dirette. Il blocco presso l’impianto regionale determina un circolo di disagi che si ripercuote a catena sui territori, dove il gestore dei Servizi di Igiene Urbana è impossibilitato a svolgere in maniera efficiente la raccolta dei rifiuti se i propri mezzi sono pieni dei rifiuti raccolti in precedenza e ancora in attesa di essere conferiti presso l’impianto.

A fare le spese di tale situazione sono in primis i cittadini, ma anche le stesse aziende gestori dei servizi di Igiene Urbana sono costrette ogni giorno a subire disagi di fronte ai quali, nonostante il massiccio impiego di uomini e mezzi, ci si ritrova impotenti. Ecoross, pertanto, auspicando celeri soluzioni, comprende appieno lo stato di disagio dei cittadini/utenti, ai quali esprime la massima vicinanza, condividendo con loro la problematica e vivendo tutta la frustrazione derivante dalla oggettiva impossibilità di far fronte ad una questione che non è addebitabile né all’azienda né alle Amministrazioni Comunali”.



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