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Katarion, Napoli si avvale della facoltà di non rispondere

Aggiornamento: 17 mar 2021

Interrogatorio per Pasquale Napoli, di Scalea, destinatario della misura cautelare inframuraria. L'avvocato Antonio Crusco preannuncia anche indagini difensive


SCALEA – 16 mar. 21 - Si è avvalso della facoltà di non rispondere. Pasquale Napoli, 57 anni, di Scalea, è uno dei dieci indagati raggiunto dalla misura cautelare in carcere. Ieri, dinanzi al Gip distrettuale di Catanzaro, Pietro Carè, si è tenuto l’interrogatorio. L’uomo, si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma comunque ha reso spontanee dichiarazioni in merito alle contestazioni nell'ambito dell'operazione dei giorni scorsi denominata “Katarion”. Il difensore di Pasquale Napoli, l’avvocato penalista Antonio Crusco, oltre alla effettuazione di investigazioni difensive per conto del suo assistito, ha preannunciato istanza di riesame al Tribunale della Libertà di Catanzaro. Stessa linea per la posizione di Anna Maria Sollazzo, 59 anni, di Scalea, compagna di Pasquale Napoli. Il penalista Antonio Crusco proporrà istanza di riesame al Tribunale della Libertà per il residuo reato di tentata estorsione aggravata dal sistema mafioso. Per i capi attinenti allo spaccio, il Gip, nell'ordinanza genetica non ha ritenuto condividere la richiesta della Procura e non ha applicato la misura cautelare.



Come è noto nell’ambito della operazione “Katarion”, secondo la Procura distrettuale antimafia, Pasquale Napoli avrebbe fatto parte, a pieno titolo, dell'associazione di narcotraffico. Avrebbe, in particolare, gestito il territorio di Scalea e dei comuni limitrofi, insieme alla compagna Anna Maria Sollazzo e ad un altro indagato. Sono documentati agli atti sistematiche cessioni di sostanze stupefacenti agli assuntori abituali con smercio al dettaglio di sostanza stupefacente. Inoltre, la Procura di Catanzaro, contesta a Pasquale Napoli, il reato di estorsione con l’aggravante del sistema mafioso. Il Gip, fra l'altro, nella ordinanza ha riqualificato il fatto di estorsione, da consumata, in tentata estorsione. Il riferimento è alla vicenda accaduta a San Nicola Arcella nel mese di maggio 2016. Sempre per quanto riguarda la piazza di spaccio di Scalea, la Dda di Catanzaro, nella richiesta di applicazione delle misure cautelari, contesta alla compagna di Pasquale Napoli, Anna Maria Sollazzo, diversi episodi in materia di spaccio di stupefacenti avvenuti in gran parte a Scalea; e, soprattutto, la accusa di far parte della associazione finalizzata alla cessione di sostanza stupefacente nel centro tirrenico. Il Gip distrettuale, nell'ordinanza cautelare ha ritenuto che la Sollazzo non abbia dato un contributo significativo ai singoli episodi di spaccio contestati ai capi 6,8,9,10 della richiesta cautelare, né abbia dato un contributo significativo alla organizzazione del traffico di stupefacenti; quindi, per questi capi, il Gip non ha applicato la custodia cautelare.



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