Belvedere, spiagge libere: Ugolino chiede il rispetto del piano approvato dal consiglio
BELVEDERE – 22 mag. 20 - Le questioni legate alle spiagge sono al centro dell'attenzione della categoria dei balneari e degli amministratori. A Belvedere Marittimo si pensa di “sacrificare” spiagge libere per favorire l'ampliamento delle aree in concessione per la posa degli ombrelloni secondo quanto stabilisce la normativa. E' un'idea prospettata anche per quanto riguarda i locali pubblici che potrebbero usufruire di ulteriori spazi. Certo, nel primo caso, si andrebbe a sottrarre spiaggia libera.
E, infatti, Riccardo Ugolino, esponente di sinistra della cittadina tirrenica, commenta: “Il sindaco Vincenzo Cascini, evidentemente mal consigliato, valuta la possibilità di concedere tratti di spiagge libere ai titolari di stabilimenti balneari”. Ugolino fa notare: “Il sindaco ignora che: il piano di spiaggia comunale può essere modificato solo dal consiglio comunale, che è l'organo istituzionale competente alla sua approvazione; e,comunque, il consiglio comunale non può prevedere, per la libera balneazione, superfici inferiori "al 30% del fronte-mare, calcolate in relazione all'estensione della fascia demaniale disponibile alla balneazione". Per essere più chiari: nel 30% di libera fruizione non devono essere computati le foci dei torrenti e i tratti di arenile occupati dai massi frangiflutti”. Se così fosse, a differenza del suolo pubblico per i locali che tutto sommato potrebbe non generare problemi ai cittadini, nel caso delle spiagge si andrebbe a limitare la libera fruizione da parte di chi non vuole o non ha la possibilità di affittare un ombrellone. Ma, Ugolino fa anche notare, a sostegno delle sue idee: “che la distanza tra le aste degli ombrelloni, oggi fissata a mt. 3.33 per consentire il "distanziamento sociale", era già stabilita in mt. 3,00 dal piano comunale di spiaggia e dalla L.R. n.147/2007; che la pulizia delle spiagge libere compete ai titolari dei lidi per MT 20 a destra e MT 20 a sinistra del lotto assegnato in concessione; che il servizio di vigilanza sulle spiagge libere, limitrofe agli stabilimenti balneari, spetta al personale dei lidi”. La conclusione, secondo Ugolino è che: “Sarebbe sufficiente che il sindaco si confrontasse con le forze di opposizione consiliare e politica. Si eviterebbero vane attese tra gli operatori e inutili allarmismi tra i cittadini”.