
BELVEDERE – 25 giu. 20 - La vicenda legata all'inchiesta denominata “Clinica Malata” giunge ad un altro punto fermo. E' stato consegnato agli indagati l'avviso di conclusione indagini. Un'attività svolta in tempi record, rari per la media che riguarda la Giustizia italiana. Evidentemente la Procura di Paola, con a capo il procuratore Pierpaolo Bruni, punta a regolare i tempi per le ben note questioni, sulle quali tanto si dibatte, legate alla ragionevole durata del processo. I militari del comando provinciale della Guardia di Finanza di Cosenza, lo scorso 4 giugno hanno eseguito 3 misure cautelari personali e sequestri preventivi, sia in forma diretta che per equivalente, per circa 7 milioni di euro nei confronti di 4 indagati tutti legati da parentela. Nel termine di venti giorni si è quindi arrivati all'avviso di conclusione indagini nelle quali si ipotizza un’associazione per delinquere finalizzata alla commissione di reati di bancarotta fraudolenta e fiscali. Come è noto, Ciro Rosano Tricarico, 63 anni, ed il fratello Pasquale Rosano Tricarico, 70 anni, entrambi di Belvedere Marittimo, sono stati posti agli arresti domiciliari, in seguito ai ricorsi presentati dagli avvocati difensori. Il primo è assistito dall'avvocato Giovanni Marafioti; il secondo, assistito dall'avvocato Giorgio Cozzolino. Nei giorni scorsi, invece, il tribunale del Riesame di Catanzaro ha accolto il ricorso degli avvocati Franco e Paolo Sammarco ed ha rimesso in libertà il giovane Fabrizio Rosano Tricarico, 27 anni.
Le misure cautelari iniziali erano state disposte dal Gip del Tribunale di Paola, Rosamaria Mesiti, nell’ambito delle indagini dirette dalla Procura della Repubblica di Paola, nella persona del Procuratore della Repubblica Pierpaolo Bruni e dei sostituti Mariafrancesca Cerchiara e Rossana Esposito. Con la consegna dell'ulteriore atto dell'avviso di conclusione indagini. I legali degli indagati potranno adesso prendere visione di tutti gli elementi raccolti nei loro confronti. La vicenda che fa riferimento all'indagine convenzionalmente denominata “Clinica malata”, come è stato più volte sottolineato, prende origine da un'indagine avviata negli anni scorsi dalla Guardia di finanza del comando provinciale di Cosenza, molto complessa, composta da una serie di atti documentali e costruita anche su intercettazioni e attività di riscontro che i legali degli indagati dovranno provare a smontare per ridimensionare i gravi reati contestati.