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Alta velocità ferroviaria: i comitati di Paola difendono la linea tirrenica

Alta velocità ferroviaria: i comitati di Paola, Liberisempre e Santomarco, difendono la linea tirrenica


Alta velocità ferroviaria: i comitati di Paola, Liberisempre e Santomarco, difendono la linea tirrenica

PAOLA – 3 nov. 23 - Un ritorno di fiamma ha riacceso il dibattito sul miglior percorso per l'alta velocità ferroviaria, in particolare nella provincia di Cosenza. La Lega Salvini Calabria, (leggi qui) proprio in questi giorni, ha confermato l'intenzione di abbandonare la costosa e lunga idea di realizzare una linea che da Praia a Mare conduce a Tarsia attraversando il parco del Pollino con la realizzazione di gallerie e scavi in zone ricche di falde acquifere.

DICHIARAZIONI FUORVIANTI DEL SINDACO DI PRAIA A MARE

Ora, il coordinatore dei due comitati, Santomarco e Liberisempre, Vittorio Crocicchio, ha diffuso una nuova lunghissima nota. “Erano mesi, che i politici cosentini, i sindaci dell'alto Tirreno cosentino e i vari comitati di Scalea e Praia avevano terminato di argomentare sulla convenienza, per la provincia di Cosenza, del nuovo tracciato ferroviario Praia -Tarsia. Sono rimasti in oblio per mesi, convinti che il tracciato disegnato sulla carta e non verificato nella sua effettiva realizzazione tecnica ed economica, da parte di RFI, fosse ormai divenuta realtà oggettiva. Oggi dopo le dichiarazioni del sottosegretario ai trasporti on. Tullio Ferrante ritornano alla ribalta con dichiarazioni fuorvianti come quelle del sindaco di Praia a Mare che addirittura afferma con grande arroganza, che l'intera infrastruttura ad Alta velocità sarebbe inutile con un tracciato diverso della Praia/Tarsia. Ancora oggi – afferma Crocicchio - non vogliono prendere atto, come da anni stiamo sostenendo, come comitato popolare Santomarco, che il tratto in questione è difficilmente se non impossibile realizzare per la complessità dell'intervento”.


UN PERCORSO IMPOSSIBILE

Attraversare la catena montuosa di Palanuda è impresa insostenibile non solo per i costi enormi e i tempi lunghi di percorrenza, ma per le difficoltà orografiche che si incontrerebbero lungo il tracciato. “Il progetto, in questione – spiega Crocicchio - per quanti ancora sperano, come l'on. De Micheli del Pd e pochi altri, che per motivi a noi sconosciuti (sic) continuano imperterriti a sostenere che, con i dovuti accorgimenti, è ancora possibile far transitare i treni al centro della provincia per raggiungere l'area cosentina e davvero incomprensibile, solo chi può trarre qualche beneficio in termini politici elettorali o solo chi vive di visioni oniriche può concepire una simile assurdità. Addirittura l'on. De Micheli si attiva con grande zelo e strana passione per stabilire una interrogazione parlamentare e conoscere i motivi della abolizione del lotto 2 (Praia-Tarsia) dal progetto Av_Ac. La risposta del sottosegretario Ferrante del ministero dei trasporti è lapidaria: l’intervento prospettato da RFI allunga il tracciato di circa 58 Km con presenza di complessive 35 Km di gallerie e che il progetto di fattibilità tecnico economica ha evidenziato la realizzazione di una galleria che attraversa per circa 20 Km un massiccio carbonatico sede di rilevante sistema di falde acquifere che renderebbero insostenibili opere di drenaggio che richiederebbero ingenti oneri. Questo quanto sostenuto dal Sottosegretario anche se l'on. De Micheli si è ritenuta insoddisfatta ritenendo che ci sia bisogno di ulteriori approfondimenti per individuare un tracciato con maggiore sostenibilità ambientale, perché per lei, altre ed altri il nuovo tracciato deve essere comunque baricentrico tra il Tirreno e l'adriatica cosi da arrivare nei pressi di Cosenza e solo così la Calabria, secondo loro, potrà avere un vero sviluppo economico e sociale”.



“DE MICHELI NON CONOSCE LA CALABRIA”

Il presidente dei due comitati di Paola ricorda che la Calabria è un lembo di terra, tra le più strette del Paese. E quindi: “Solo raddoppiando il tracciato della Montalto-Sibari, dal Tirreno (Paola) allo Ionio (Sibari) il tempo di percorrenza sarebbe solo di 35 minuti. E allora di cosa parliamo perché tanto clamore, possibile che c'è chi possa pensare che addirittura l'intera Calabria trarrebbe un così grande clamoroso sviluppo se il tutto passa da Tarsia a Montalto? È grottesco solo pensarlo, se poi il tutto bisogna che si attui con una spesa aggiuntiva di oltre 4 miliardi di euro crediamo che la situazione sia di non volere capire. Non prendiamoci tutti in giro, gli interessi sono ben altri e che non hanno niente a che fare con l'intenzione di dare alla Calabria un AV/AC che sia compatibile con l'orografia del suo territorio. Basti pensare che i tempi di percorrenza con questo tragitto la distanza fra Praia e Lamezia si allungherebbe di oltre 50 Km, unico caso al mondo visto che di solito attraverso l'AV si cerca di ridurre la lunghezza del tragitto”.


LA TESI DEL PROF RUSSO

Il Prof. Russo dell’Università di Reggio Calabria, sostiene, con un suo intervento puntuale, la tesi del percorso tirrenico ammodernato per brevità, risparmio, impatto e opportunità tralasciando presunte quisquilie geologiche e ambientali, oggi analizzate nei termini di legge da Italfer per conto di RFI. “Quanto chiaramente e scientificamente sostiene il Prof Russo – scrive Crocicchio - è l’esatta situazione dell’alta velocità calabrese senza alcun interesse di nessun genere. Comunque veniamo a conoscenza che al di là delle pressioni e delle ingerenze politiche, RFI, da Impresa che bada al rapporto spesa qualità, ritorna al progetto del 2005 che indicava dopo attenta analisi multicriteria l'alternativa del corridoio "tirrenico" come da sempre abbiamo sostenuto, come soluzione preferibile dal punto di vista ambientale e strategico per la riduzione dei tempi di percorrenza tra Roma e il sud del Paese”.



Alta velocità ferroviaria: i comitati di Paola, Liberisempre e Santomarco, difendono la linea tirrenica

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